Aurelio De Laurentiis è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Roma per il reato di falso in bilancio in relazione alle annate 2019, 2020 e 2021. Oltre al presidente del Napoli, il gup ha mandato a giudizio il suo braccio destro, Andrea Chiavelli e la società calcistica. Al centro del procedimento presunte plusvalenze fittizie in merito all'affare che portò Victor Osimhen in azzurro dal Lille per oltre 70 milioni di euro, ma valutando quattro giocatori delle giovanili per 21 milioni di euro e l'acquisto dalla Roma del difensore Kostas Manolas nell'estate del 2019.
I magistrati della Procura di Roma hanno chiuso l'indagine nei confronti di De Laurentiis dopo che i giudici di Napoli, avevano avviato le indagini a seguito dalla richiesta di ordine d'indagine europeo da parte della Procura Jirs (Juridiction interregionale specialisée) del Tribunale giudiziario di Lille. La Guardia di Finanza aveva effettuato perquisizioni nel centro sportivo di Castel Volturno (quartier generale del club), a Roma (sede della Filmauro) e in Francia (in relazione al Lille, che ha venduto il calciatore, e divenuto oggetto di un filone parallelo in terra transalpina) per acquisire ulteriori indicazioni da inserire nel fascicolo degli inquirenti. Poi nella scorsa estate la stessa indagine fu spostata a Roma, sede in cui venne approvato il bilancio societario del Napoli. Il processo è fissato al 2 dicembre del prossimo anno, quindi 2026.
I casi Osimhen e Manolas
La trattativa tra Napoli e Lille per l'acquisto di Osimhen è da tempo sotto i riflettori degli inquirenti. Il centravanti nigeriano fu acquistato per 71,2 milioni di cui circa 50 cash e altri 20 attraverso la cessione del cartellino di quattro giocatori. A destare i sospetti fu proprio l'inserimento nella transazione con il Lille di quattro calciatori: Ciro Palmieri (7 milioni), Claudio Manzi (4), Orestis Karnezis (5) e Luigi Liguori (4). In particolare, fu quest'ultimo ad alzare il velo sugli aspetti più controversi della vicenda ("mai stato in Francia, nemmeno per firmare", disse all'epoca).
La valutazione dei tre ragazzi è quella su cui stanno cercando di fare chiarezza gli inquirenti, parlando di una "operazione in parte oggettivamente inesistente di 21,25 milioni di euro e plusvalenze fittizie per quasi 20 milioni". La vicenda era già balzata all'attenzione della giustizia sportiva nel 2022, con l'assoluzione di De Laurentiis e la società da ogni accusa, incentrata sul valore messo a bilancio del cartellino del giocatore nigeriano che secondo la Procura Figc non sarebbe corrisposto al vero. Anche qualche mese fa, alla luce degli ultimi sviluppi sul lato penale, il procuratore Chiné dopo aver ottenuto gli atti d’indagine dalla Procura di Roma aveva deciso di non riaprire il caso.
Diverso il caso invece del difensore greco Kostas Manolas, acquistato dal Napoli per 36 milioni di euro dalla Roma nel giugno 2019.
Di fatto si trattava dello stesso valore della clausola di rescissione esercitata nell'ultima data utile prima della chiusura del bilancio, in maniera tale da consentire ai giallorossi di realizzare una plusvalenza di 31 milioni. Nelle stesse ore il club partenopeo aveva poi ceduto il centrocampista guineano Amadou Diawara, valutato 21 milioni con un impatto positivo sul bilancio di oltre 19 milioni.