
Disastro Juventus, sconfitta per la quinta volta su cinque dal Benfica, c’è poco da aggiungere ad una squadra ormai sbandata e ad un allenatore da esonerare se non ci fosse ancora la possibilità di giocare i play off ma con queste premesse, il ventesimo posto in Europa, esiste il rischio di saltare definitivamente in aria. Ma non ha fatto meglio il Milan che ha buttato via la qualificazione secca ed ha regalato la partita, il risultato ai croati della Dinamo di Zagabria, uscendo appunto dal gruppo d’élite. Soltanto l’Inter ha salvato la faccia del calcio italiano ma va detto come l’Atalanta, priva di Lookman, abbia ottenuto un grande risultato nel pari a Barcellona come il Bologna, pur eliminato dal torneo, a Lisbona.
Totale in rosso profondo, soltanto i campioni d’Italia tra i primi otto, la notte di Motta e Conceiçao sarà lunghissima e tormentata, il prossimo derby di Milano si preannuncia come un ultimo avviso per i rossoneri. Visti, nel primo tempo, cose che noi umani non avremmo mai potuto immaginare: Milan sotto a Zagabria e in dieci per la sciocchezza di Musah, Juventus ko con il Benfica e Kalulu ko per serio problema muscolare, Pobega che consegna il sogno del vantaggio al Bologna sullo Sporting di Lisbona, l’Atalanta che tiene a Barcellona, l’Inter in comodo allenamento con il Monaco e, per aumentare la temperatura del dopo cena, il Manchester City in svantaggio con il Bruges, ultimo turno di pura follia e di clamorose sorprese.
Di certo la prima frazione delle due cosiddette grandi d’Italia è da ricovero per entrambi gli allenatori, le chiacchiere stanno a zero quando vedi giocare male il Milan, con l‘errore parrocchiale di Gabbia e in modo disarmante la Juventus, con un’altra topica del mediocre Gatti, la cui incertezza ha portato i bianconeri a scivolare al ventiduesimo posto con la prospettiva di affrontare nei play off Real Madrid o Milan. I rossoneri contro la Dinamo di Zagabria, non proprio un avversario irresistibile, hanno offerto preoccupanti segnali, smarriti, slegati in difesa e inesistente in avanti ma peggio, pensate un po’, è riuscita ad allestire la Juventus in piena crisi di identità, McKennie capitano e Weah terzino sono stati i consueti esperimenti da piccolo chimico dell’allenatore e affiora la strana sensazione che la squadra giochi non sempre a favore di Thiago Motta, considerazione non superficiale o emotiva ma conseguenza dell’incomunicabilità del tecnico con il gruppo.
Per fortuna, come detto, l’Inter vive una serata di quiete, Lautaro è di nuovo un campione del mondo e i due gol consentono ad Inzaghi di pensare al derby, Gasperini può essere soddisfatto del tre quarti d’ora allestito dai suoi privi di Lookman che non è poco ma è Italiano, l’unico fuori dalla champions, ad alzare la testa a Lisbona. Come nei migliori film, il secondo tempo ha cambiato il copione su tutti i campi, Yamal ha svegliato dal sogno l’Atalanta spostandola fuori dai primi otto, Pulisic ha illuso la serata milanista ma gli sbandamenti continui della terza linea hanno concesso il nuovo vantaggio, meritato, alla squadra di Fabio Cannavaro, il City ha cacciato via gli incubi con due gol che hanno provocato la reazione isterica e liberatoria di Guardiola.
La Juventus ha ribadito confusione con un football di forma e non di sostanza, Vlahovic si è sempre avvitato su se stesso, gli inserimenti di Gonzales e Koopmeiners hanno fatto notizia sul tabellino ma non sul campo, i tifosi bianconeri hanno giustamente preso a fischiare la squadra nella quale soltanto Conceiçao ha cercato di cambiare il football incasinato e nervoso dei suoi sodali, ogni azione d’attacco dei portoghesi ha provocato l’ansia davanti a Perin. La notizia da Barcellona del gol di Ederson ha scosso momentaneamente la classifica e i progetti dell’Atalanta rispediti in soffitta da Araujo,l’uomo inseguito vanamente da Giuntoli ma grazie a Pasalic si è ridestata l’Atalanta.
Il pari dello Sporting ha tolto lo zucchero al Bologna mentre il quadro dei play off potrebbe proporre abbinamenti incredibili, come Manchester City-Real Madrid. Per la Juventus il Psv Eindhoven o il Milan, la vincente negli ottavi incontrerebbe l’Inter- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.