
Non è il caso di accendere le luminarie per il 2 a 0 sul Bari e per il calcio mostrato in particolare nei primi 20-25 minuti, di grande efficacia offensiva ma anche di ripetuta fragilità difensiva.
«Ci sono cose che sono piaciute e altre no» la sintesi perfetta di Landucci, il vice di Allegri spedito in panchina per effetto della squalifica di Max. Per questo motivo, nel giorno di riposo con viaggio a Torino per occuparsi del figlio Giorgio, Allegri ha riesaminato la sfida di domenica notte di coppa Italia (al prossimo turno di settembre ci sarà il Lecce di Camarda) e preso una serie di appunti che non riguardano soltanto i difensori ma il tipo di abitudine a difendere del Milan stratificato negli anni perché la tendenza negativa non è esclusiva della passata stagione ma risale anche alle esperienze targate Pioli con l'esclusione dello spezzone concluso con lo scudetto del 2022.
In coppa Italia, il Bari è riuscito a collezionare quattro tiri in porta con una parata decisiva di Maignan e altre occasioni non sfruttate a dovere dai pugliesi: la contabilità è tale da far scattare qualche allarme e da segnalare come nella fase difensiva solo i recuperi di Ricci hanno offerto un aiuto mentre Loftus Cheek è già una versione inglese di Reijnders, Fofana ha poca abitudine ai contrasti.
L'altra preoccupazione, riservata all'attacco, ha due chiavi di lettura. Una riguarda la salute di Leao, uscito ammaccato al polpaccio pochi minuti dopo quel gol (71esimo della serie) da centravanti purissimo, di testa: gli esami clinici previsti nelle prossime ore hanno il compito di diradare qualche nuvola oppure di confermare i sospetti più negativi, resta complicata la possibilità di un recupero lampo per sabato prossimo contro la Cremonese in campionato.
La seconda chiave di lettura riguarda la necessità di completare la rosa con un altro centravanti.
La rosa delle opportunità indicata dallo stesso Tare (Hojlund o Vlahovic) deve fare i conti anche le disponibilità finanziarie nell'operazione riferite al futuro (il riscatto del danese o lo stipendio del serbo). Gimenez è ancora in ritardo di condizione al pari di Modric (nella foto) ma almeno il croato quando è entrato ha eseguito qualche nota musicale calcistica di grande pregio.