La disponibilità di Claudio e l’apertura dei Friedkin. Da Sir a Ct, ora si può fare

Colloqui con il tecnico romano al via oggi per definire il contratto e la composizione dello staff

La disponibilità di Claudio e l’apertura dei Friedkin. Da Sir a Ct, ora si può fare
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Claudio Ranieri e la Roma hanno detto sì …può fare. E il club Italia da oggi, mandata in archivio la sfida con la Moldava, può dedicarsi alla riapertura di un nuovo capitolo azzurro e di un nuovo ct. È stato il primo nome fatto da Gabriele Gravina ai suoi collaboratori nelle ore successive alla “derrota infernal” di Oslo. È ancora rimasto l’unico. Domenica notte, il colloquio telefonico con la famiglia Friedkin, ha aperto ufficialmente lo scenario e reso possibile il sondaggio con il tecnico romano dall’esito giudicato positivo. «Ha mostrato interesse per l’incarico» riferiscono le fonti ed è particolarmente significativo se si pensa alla posizione complicata del girone di qualificazione nel quale l’Italia di Spalletti ha concluso ieri sera a Reggio Emilia la seconda prova contro la Moldova. Non è da tutti rispondere obbedisco. Sono stati anche esclusi, consultando fior di consulenti, eventuali profili di incompatibilità sventolati soprattutto dalla tifoseria giallorossa e dal circuito delle radio romane: dal 1 luglio, infatti, Claudio Ranieri non sarà più un tesserato della Roma ma soltanto senjor advisor del presidente, con la precisazione non di poco conto secondo la quale per questa mansione non frequenterà Trigoria, residenza del centro sportivo giallo-rosso riservato all’esclusiva competenza di Gasperini, nuovo allenatore.

Sul tema del doppio incarico lo stesso Ranieri ha avuto ieri pomeriggio un colloquio telefonico con i suoi azionisti. Da oggi sarà dunque possibile procedere a un paio di incontri per definire le modalità del contratto del nuovo ct e la composizione dello staff col quale dovrà lavorare (traslocheranno da Trigoria a Coverciano). Nel frattempo Spalletti, ct in uscita («non sono pronto per rimettermi subito in gioco » ha spiegato), ha definito la rescissione consensuale del contratto con la formula «senza nulla a pretendere» (in cambio dell’onore delle armi concessogli da Gravina con l’annuncio dell’esonero; ndr) e risposto così sul suo eventuale successore: «Ranieri ha girato il mondo, è equilibrato, ha saputo nella Roma toccare i tasti giusti, tiferò per lui». Buffon fa mea culpa: Se devo definire Spalletti dico un uomo come il libro della Fallaci. Non penso di aver fatto al meglio il mio ruolo, sarebbe bene da oggi che anche io mi concentrassi di più».

La sentenza di Beppe Marotta, presidente dell’Inter e consigliere federale, è destinata a far discutere: «La brutta figura dell’Italia in Norvegia è forse quasi peggiore della nostra contro il Psg». Demetrio Albertini, invece, ha rivolto la sua attenzione al gruppo degli azzurri rimasti fuori dal dibattito per via del cambio di ct. «Devono avere coraggio» è il suo invito centrato non solo sul comportamento di ieri sera a Reggio Emilia.

Più articolato invece l’intervento di Arrigo Sacchi che ha di sicuro centrato il tema e il nodo del calcio italiano. Ha spiegato l’ex ct azzurro: «Claudio può di sicuro rianimare la Nazionale attuale ma in questo caso quello che serve al calcio italiano è una vera rivoluzione culturale».

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