
Il 12 maggio il cardinale Robert Francis Prevost era atteso ad Albano per la presa di possesso del titolo della diocesi suburbicaria assegnatogli da Francesco. Tutto era pronto, ma lo Spirito Santo in conclave ha stravolto i piani e lo ha voluto sul soglio di Pietro col nome di Leone XIV. Prevost, però, ha talmente tanto preso a cuore questi luoghi che ospitano la residenza estiva dei Papi da rilanciare immediatamente la tradizione del buen retiro di Castel Gandolfo. E con un grande gesto di affetto per la diocesi, oltre a celebrare due messe nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, a luglio ha celebrato anche nel Duomo di Albano e oggi tornerà del centro dei Castelli per celebrare la messa nel santuario di Santa Maria della Rotonda e poi pranzare con i poveri delle Caritas locali all'interno del Borgo Laudato si’.
La promessa
Lo scorso 20 luglio, celebrando nella cattedrale di Albano, il Papa era rimasto colpito dall'icona della Madonna della Rotonda che era stata posta sull'altare in omaggio alla sua forte devozione mariana. È in quella circostanza, nella sacrestia, che è nata l'idea della storica visita di oggi. Monsignor Adriano Gibellini, rettore del santuario e che ha assistito le celebrazioni del Papa in diocesi in qualità di responsabile dell'ufficio liturgico diocesano, ha raccontato a IlGiornale.it la genesi dell'invito. "Dopo la messa del 20 luglio, mentre si togliveva i paramenti - racconta il sacerdote - ho illustrato al Santo Padre la devozione di Albano alla Madonna della Rotonda e gli ho spiegato come lui avesse appena venerato una copia della tavola conservata nel santuario".
Il Papa apparve interessato alla tradizione. "Io - aggiunge Gibellini - gli dissi che sarei stato onorato di vederlo venerare la nostra Madonna un giorno, ma lui non disse nulla. Poi, però, quando è uscito mi ha salutato con un 'ci vedremo'". Un "ci vedremo" che sul momento, però, il rettore collega all'appuntamento per la messa nella solennità dell'Assunzione a Castel Gandolfo e non ad un'improbabile visita del Pontefice al piccolo santuario di 80 posti. A sorpresa, però, ricevendo in Vaticano il vescovo di Albano monsignor Vincenzo Viva, Leone ha dato la sua disponibilità a celebrare nella Madonna della Rotonda e poi incontrare i poveri della diocesi.
Il santuario
Il santuario della Rotonda, un gioiello architettonico che ricorda per la forma circolare il Pantheon di Roma, nasce come ninfeo della Villa di Domiziano e diventa con certezza una chiesa nel 1060. La tradizione vuole però che nel 768 d.C. un gruppo di suore in fuga dalle persecuzioni iconoclaste, agostiniane proprio come Prevost, portarono in questo luogo il dipinto originale della Madonna venerata ancora oggi. Il culto del popolo albanense si intensificò nella seconda metà dell'Ottocento, quando la città fu colpita da un'epidemia di colera che fece 443 vittime. E proprio a questo periodo è legata la ricorrenza di festeggiare la Madonna della Rotonda nella prima domenica di agosto.
Monsignor Gibellini spiega a IlGiornale.it: "il 5 agosto 1867, nella prima domenica del mese, il cardinale Lodovico Altieri venendo in soccorso al popolo albanense fece voto alla Madonna che se avesse liberato la città dal colera ogni prima domenica di agosto sarebbe stata ricordata e festeggiata. Nel voto il cardinale disse che se fosse stato necessario avrebbe dato propria vita". Il 12 agosto il cardinale Altieri, oggi Servo di Dio, morì contagiato e tre giorni più tardi Albano fu dichiarata ufficialmente liberata dal colera.
La messa
Alla messa del Papa di oggi parteciperà una rappresentanza di persone assistite dalla Caritas diocesana. Leone XIV saluterà anche i fedeli presenti nell'antistante piazza della Rotonda sia prima che dopo la celebrazione, arrivando a piedi. Prima dell'ingresso il Santo Padre visiterà una mostra fotografica allestita dalla Caritas nel porticato della chiesa sul tema "Segni di speranza".
Al termine della messa Leone si recherà a Castel Gandolfo per la recita dell'Angelus dal Palazzo Apostolico. La domenica del Pontefice si concluderà infine all'interno delle Ville Pontificie con il pranzo al Borgo Laudato si’ insieme ai poveri e agli operatori Caritas.