E Rocchi recita il mea culpa-var

"Mai più censure agli audio degli arbitri"

E Rocchi recita il mea culpa-var
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Mai più censure agli audio di arbitro e sala var. Gianluca Rocchi, designatore capo di serie A e serie B, ha presentato ieri il suo bilancio. Un errore è stato commesso, riferito all'immediato dopo partita di Inter-Roma. Allora Rocchi non autorizzò la pubblicazione dell'audio tra arbitro (Fabbri) e sala var (Di Bello) che avrebbe alimentato le proteste interiste sul contatto (da rigore) tra Ndicka e Bisseck, poi mandato in onda su Dazn a scudetto assegnato. «L'ho fatto per proteggere l'arbitro che dovevo mandare a dirigere altre partite. Mai qualcuno dei miei mi ha chiesto di non far sentire l'audio» la spiegazione del designatore. Ha capito Rocchi che anche il tabù dell'errore messo in piazza con l'obbligo di applicare un riposo punitivo al fischietto dev'essere superato. Questa scelta, coraggiosa, non toglie nulla alla successiva promessa di tolleranza zero nei confronti delle polemiche ripetute e smaccate degli allenatori: «Continueremo con i cartellini rossi» la minaccia di Rocchi.

E veniamo ai numeri. Gli errori corretti dal var sono stati 136, in linea con i tornei europei.

I rigori hanno avuto una riduzione rispetto alla stagione precedente: in media sono stati assegnati 0,27 a partita contro lo 0,34 precedente. A proposito di rigori, l'Ifab ieri ha stabilito che in caso di doppio tocco (Alvarez contro il Real Madrid, l'ultimo caso) non sarà più annullato, ma da ripetere.

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