Euro 2024, atto Finale

Contro gli inglesi, Spagna all’assalto del 4° trofeo continentale Yamal e Williams simboli della generazione Z e di una Liga autoctona

Euro 2024, atto Finale
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Sarà la sua quinta finale europea, con la possibilità di centrare un poker mai ottenuto da nessuna Nazionale. Ma la nuova Spagna, tornata ai livelli del 2012, è all’inizio di qualcosa di grande, di un progetto in evoluzione che già stasera potrebbe conoscere il suo importante primo traguardo.
La Roja è una squadra quadrata e figlia di una Liga, il suo massimo campionato da cui arrivano 19 dei 26 convocati del gruppo presente in Germania, che respinge ancora i calciatori non autoctoni: nell’ultima stagione solo il 38,3% erano stranieri, contro il 50,9 della Bundesliga tedesca, il 59,6 della Ligue 1 francese, il 61,6 della Serie A e il 65,6 della Premier inglese.

La Generación de oro, quella che vinse due Europei di fila e i Mondiali nel quadriennio 2008-2012, era diventata il simbolo di una rivoluzione che cambiò il calcio. I risultati incredibili delle Furie Rosse e a livello di club del Barcellona di Guardiola avevano incanalato l’evoluzione del gioco verso uno stile fatto di possesso palla e passaggi. Il rischio era di imitare questa generazione: il modello negli anni è stato copiato, ma pure aggiornato e superato. Oggi, molto più che in passato, si rinuncia al pressing – marchio di fabbrica delle migliori versioni negli ultimi anni – pur di non scombinare le linee in difesa.

È la normalizzazione portata da De La Fuente, nominato Ct dopo i Mondiali in Qatar chiusi con l’eliminazione agli ottavi con il Marocco e la fine del tiqui-taca, anche se la Spagna continua magari a fare mille passaggi a partita.
C’era da cancellare lo scandalo extracampo del presidente Rubiales ma anche accompagnare una trasformazione indispensabile per uscire dalla spirale negativa della Roja. Per avviare il cambiamento si è passati dal Luis (Enrique) visionario ed eccentrico al Luis (De La Fuente) conservatore e populista («sono orgoglioso di essere spagnolo, cattolico e amante delle corride», disse in una delle prime interviste) oltre che negli ultimi 10 anni allenatore di tutte le Nazionali giovanili e buon conoscitore della «cantera» spagnola.

Partendo dall’architettura tattica preesistente, ha deciso di metterci del suo: la conferma di un delantero, ovvero di un centravanti di razza come Morata, l’approdo dei ragazzi della generazione Z, Williams e il neo 17enne Yamal su tutti, per fare un calcio più diretto e verticale con dribbling e accelerazioni rispetto al più tradizionale gioco di posizione. Risultato: un girone di qualificazione europea super, sei gare vinte su sei nel torneo in Germania (una dopo i 90’), tredici gol ma solo uno del centravanti Morata (stasera in campo nonostante l’incidente con l’addetto alla sicurezza dopo la gara con la Francia), la rete spettacolare del 17enne Yamal ai Galletti e le cinque in totale di Dani Olmo e Fabian Ruiz, due centrocampisti con licenza di offendere.

Il cambiamento è appena iniziato, per accelerarlo subito servirebbe battere l’Inghilterra e alzare la Coppa. Dopo 12 anni dall’ultima volta.
Spero di festeggiare con Alcaraz quando ci vedremo a Madrid Se vinciamo mi tingo i capelli di rosso, non potevo farlo per la finale...

SPAGNA 23 Unai Simon; 2 Carvajal, 3 Le Normand, 14 Laporte, 24 Cucurella; 16 Rodri, 8 Fabian Ruiz; 19 Yamal, 10 Dani

Olmo, 17 Williams; 7 Morata. Ct De La Fuente.

INGHILTERRA 1 Pickford; 2 Walker, 5 Stones, 6 Guehi; 7 Saka, 26 Mainoo, 4 Rice, 12 Trippier; 11 Foden, 10 Bellingham; 9 Kane. Ct Southgate. Berlino, ore 21 Tv: Rai 1, Sky Sport.

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