
Il primo giorno di Chivu allenatore dell’Inter dopo la risoluzione del contratto col Parma scorre veloce fra l’allenamento alla Pinetina. È persino ingiusto che fra pochi giorni gli tocchino già le partite ufficiali: «Bisogna recuperare un po’ di energie mentali e fare quello che una squadra come l’Inter deve sempre provare a fare, cioè vincere il trofeo».
Marotta nel frattempo sembra sempre più convinto della scelta fatta, per quanto a suo modo decisamente forzata dagli eventi (un allenatore che se ne va, altri due non vengono). «Chivu racchiude tanti valori che sono fondamentali per raggiungere anche gli obiettivi sportivi. Quindi siamo assolutamente orgogliosi, soddisfatti e felici. L’Inter partecipa alle competizioni per vincere, poi se gli altri sono migliori, ci togliamo il cappello. Ma arrivare in alto non è facile. Non tutti ci sono arrivati in questi anni», l’allusione per nulla velata del presidente nerazzurro.
Chivu ha salutato il Parma e i suoi tifosi con un messaggio social, ma anche il suo vice Gagliardi e il preparatore dei portieri Pavarini, che non lo seguono a Milano. Con lui, Angelo Palombo, già capitano della Sampdoria. Ancora da assegnare il delicato ruolo di vice. Tramontato rapidamente Martusciello, storico vice Sarri, è stato contattato Walter Samuel, che però ha preferito non rinunciare all’attuale ruolo di primo collaboratore di Scaloni nella Nazionale argentina. L’ultimo contatto è con Luca Gotti. Preparatore atletico sarà Stefano Rapetti, già all’Inter nell’anno del triplete.
Oltre agli eventuali bonus stabiliti dal contratto (scudetto, qualificazione Champions, percorso in Europa) Chivu guadagnerà 2 milioni e mezzo netti per 2 anni, contribuendo così in prima persona a una delle mission che Oaktree ha dato a Marotta, ovvero abbassare il monte ingaggi (Inzaghi ne avrebbe guadagnati 6,5).
Chivu conoscerà gran parte della squadra solo domani mattina, direttamente in aeroporto prima di partire per Los Angeles.
Ieri ad Appiano, a parte i ragazzi della Primavera, si sono allenati Darmian, Acerbi, Mkhitaryan, Carboni e Seba Esposito, mentre Calhanoglu e Bisseck, infortunatisi nella finale di Monaco, hanno
lavorato a parte e sicuramente non saranno pronti per l’esordio mondiale con i messicani del Monterrey, in calendario per le 3 del mattino del 18 giugno al Rosebowl di Pasadena, teatro della finale ’94 fra Italia e Brasile.