
Il campionato è appena finito ma già la mente è a sabato prossimo, quando l'Inter sarà impegnata a Monaco, in Baviera, per la finale di Champions League contro il Paris Saint Germain. Piano piano Inzaghi dovrebbe recuperare tutti i propri giocatori, pronti alla sfida che vale una stagione, o forse ancor di più. C'è da scrivere un pezzo di storia, entrando nella gloria. Eppure, in casa nerazzurra, non mancano le tensioni. E non per motivi di campo. Il problema nasce dagli ultras.
Il direttivo della Curva Nord ha chiesto un incontro urgente alla società per "pianificare la trasferta per la finale di Champions e valutare congiuntamente una soluzione che possa contemperare le esigenze di ciascun soggetto interessato". In altre parole, gli ultras non vogliono restare fuori dallo stadio e chiedono un aiuto alla società. Ma fino ad ora dal club fanno orecchie da mercante, proprio perché due anni fa, per lo stesso identico motivo (biglietti chiesti per la finale di Istanbul) sono derivati numerosi problemi al club e ai propri dirigenti, compresi Inzaghi e alcuni giocatori, accusati di intrattenere rapporti non consentiti con la tifoseria, poi rimasta coinvolta in alcune spiacevoli vicende giudiziarie. Memore di quanto accaduto i nerazzurri stavolta hanno deciso di troncare sul nascere ogni rischio. Ma gli ultras non ci stanno e reclamano quelli che considerano i loro "diritti".
Così chiedono "udienza", pretendono di essere ascoltati e di ottenere un trattamento di favore (biglietti). Non accettano la decisione del club di premiare gli abbonati "storici", quelli che vanno regolarmente allo stadio a sostenere la squadra da più di dieci anni, scelta che, a loro avviso, "appare non solo non premiante per i tifosi più assidui e fedeli, ma addirittura penalizzante, rendendo difficile, se non impossibile, la loro partecipazione all’evento".
Non è una vera e propria minaccia quella degli ultras, quanto un avvertimento ai dirigenti nerazzurri. Se non si correrà ai ripari la squadra potrà "non ricevere il necessario sostegno dai propri tifosi per affrontare l’impegnativa finale di Champions League".
Gli ultras si dicono disposti a pagare i biglietti in anticipo e a fornire subito i nominativi, persino il divieto di cambiare il nominativo sui biglietti (pratica molto diffusa). Per oggi alle 18 è previsto un presidio (vedremo quanto pacifico) in via della Liberazione, davanti alla sede dell’Inter.