Carta di credito, attenzione al plafond: come funziona il limite di spesa e come gestirlo

Quello che c’è da sapere sul tetto di spesa mensile, dal rinnovo automatico all’eventuale aumento, ad altre situazioni particolari

Carta di credito, attenzione al plafond: come funziona il limite di spesa e come gestirlo
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Quando si parla di carte di credito, uno degli aspetti più importanti da conoscere, e spesso sottovalutati, è il plafond, ovvero il limite massimo di spesa. Ma cosa significa davvero questo termine? Come si rinnova? E cosa si può fare se, per vari motivi, non fosse sufficiente? Vediamo.

Cos’è e come funziona

Il plafond è il tetto massimo entro cui è possibile spendere con la propria carta di credito, sia per acquisti sia per prelievi. Può essere giornaliero o mensile, e varia a seconda del tipo di carta e del contratto sottoscritto con l’istituto emittente. In parole semplici: è come un “soffitto” oltre il quale non si può andare.

Per le carte di credito tradizionali, questo limite si azzera automaticamente ogni mese, dopo l’addebito dell’estratto conto, ripristinando così la capacità di spesa del cliente. Per i prelievi di contante, invece, può esserci un plafond specifico, spesso più basso rispetto a quello per gli acquisti.

Plafond e tipologie di carta

Il concetto di limite di utilizzo si applica, con modalità diverse, anche ad altre tipologie di carte:

Carte di debito: i limiti dipendono sia dalla disponibilità presente sul conto corrente, sia dai massimali previsti dal contratto (ad esempio per i prelievi giornalieri o i pagamenti);

Carte prepagate: la soglia di spesa è legata all’importo caricato sulla carta. Alcune prepagate prevedono anche un limite massimo di ricariche annuali;

Carte revolving: in questo caso è previsto un fido che viene rimborsato a rate, con interessi. Il plafond si ricostituisce progressivamente in base ai rimborsi effettuati.

Eventuale aumento e sforamento

Qualora si presentasse la necessità di aumentare il limite di spesa previsto, servirà l’ok della banca o dell’emittente della carta. A volte può bastare una semplice richiesta, altre volte potrebbero essere richiesti documenti giustificativi (come la busta paga). L’aumento può essere temporaneo (per affrontare, ad esempio, una spesa straordinaria o un viaggio), oppure permanente.

Se la richiesta viene rifiutata, si può pensare di affiancare alla propria carta di credito una prepagata, in modo da disporre di due plafond distinti. Allo stesso modo, si può anche chiedere di ridurre il limite della carta, magari per tenere sotto controllo le spese mensili.

Riguardo ai timori di sforamento del plafond, ciò non può accadere, poiché ogni volta che si prova a fare una transazione, il sistema verifica se c’è ancora disponibilità, in caso contrario, la spesa viene automaticamente bloccata. Questo vale anche per addebiti ricorrenti come bollette o abbonamenti: se il plafond è già esaurito, il pagamento non andrà a buon fine.

Noleggio auto e carte oro

Il plafond può diventare un problema in situazioni particolari, come il noleggio auto. Qui le società richiedono spesso una caparra cauzionale che viene “bloccata” sul plafond. Se la nostra carta ha un limite troppo basso, si rischia di non riuscire a completare l’operazione.

Per questo motivo, molte persone preferiscono carte con plafond più generosi, come le carte oro o platino, che però richiedono requisiti di reddito e affidabilità creditizia più elevati. Esistono poi carte che non hanno un limite fisso, ma si adattano alla capacità di spesa del cliente, valutata mese per mese.

Qualche consiglio in più

È importante leggere sempre con attenzione il documento informativo della propria carta, per conoscere esattamente limiti, condizioni di rinnovo del plafond e costi associati.

E bene inoltre tenere a mente che il canone annuo può essere azzerato se si raggiunge una soglia minima di spesa, ma altresì che, in caso contrario, verrà addebitato anche se la carta non è mai stata usata.

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