Juve tra il rock del Real e il rimpianto per non aver "capito" Huijsen

Dopo la sberla col City, Tudor si gioca l’all-in. Nei blancos in campo il gioiello "svenduto" dai bianconeri

Juve tra il rock del Real e il rimpianto per non aver "capito" Huijsen
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Non è dato sapere se il rock duro sia musica più gradita ai giocatori della Juventus o del Real Madrid: fatto sta che alle ore 21 di stasera (le 15 negli Stati Uniti) le due squadre si troveranno di fronte appunto all’Hard Rock Stadium di Miami in occasione degli ottavi di finale del Mondiale per club. Quasi 65.000 posti a sedere, casa abituale dei Dolphins di football americano e dell’Open di tennis: qui, oggi, la Signora cercherà di dimenticare la sberla presa dal Manchester City e di ritagliarsi un paio d’ore da protagonista. A dirla tutta, preso atto delle infinite difficoltà e della pochezza tecnica mostrata contro la squadra di Guardiola, gran parte del popolo bianconero si accontenterebbe di una prestazione onorevole al termine della quale il risultato non sia troppo pesante: quando però sei la Juve, è inevitabile immaginarsi come una grande squadra e sognare il colpaccio. Meglio dirlo subito: se mai la squadra di Tudor si qualificasse per i quarti – dove troverebbe la vincente di Borussia Dortmund-Monterrey – la sorpresa sarebbe enorme e nel quartier generale bianconero si stapperebbe champagne (spumante?) di primissimo livello.

Comunque sia, Tudor non può fare altro che chiedere ai suoi una prova di orgoglio al cospetto di «una delle due squadre più forti al mondo, insieme al City». Il tecnico croato stavolta non farà alcuna concessione al turnover, evidentemente fallito nella partita precedente: Kolo Muani tornerà così al centro dell’attacco al posto di un Vlahovic sempre più ai margini e che, stante la sua situazione contrattuale (scadenza 2026 e nessuna intenzione di allungarlo, ricontrattandone i termini economici), potrebbe anche finire presto fuori squadra. Soprattutto, ci saranno i piedini magici di Yildiz dal primo minuto: di quelli la Juve attuale non può fare a meno se vuole guardare negli occhi le grandi squadre. Poi, di qui a qualche giorno, magari il tasso tecnico del gruppo aumenterà (David, attaccante del Lille appena svincolato, sembra a un passo così come potrebbe essere in chiusura l’affare Balerdi, difensore centrale del Marsiglia molto apprezzato da Tudor che lo ha anche allenato) e le prospettive potrebbero cambiare un minimo.

Sempre che il mercato non porti con sé scempi tipo quello che ha visto la scorsa estate la cessione dell’allora 19enne Dean Huijsen al Bournemouth per 18 milioni bonus compresi: nemmeno un anno dopo il Real Madrid se lo è accaparrato per 59 facendolo diventare titolare fin da questo Mondiale per club dove lui non ha sbagliato una partita. Mentre la Juve là dietro imbarca acqua con Kelly, pagato oltre 20 a gennaio chissà perché: i misteri del calcio.

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