
Mentre i tifosi dell’Italia rivolgono lo sguardo alle due sfide che potrebbero valere agli Azzurri almeno il secondo posto nel girone di qualificazione per il mondiale 2026, il futuro della Nazionale rimane incerto. Quella qualificazione diretta che, subito dopo il sorteggio, sembrava cosa quasi fatta, sembra quasi un miraggio, considerato che servirebbe non solo battere la Norvegia di Haaland in casa ma anche sperare che Estonia o Israele tolgano punti agli scandinavi.
Per evitare la depressione, però, basterebbe guardare a cosa stia facendo l’under 21 di Silvio Baldini, che, dopo una partenza complicata, sta dominando in lungo e in largo il proprio girone. Gli Azzurrini segnano gol a grappoli, giocano un gran bel calcio ed hanno una rosa piena di talenti molto promettenti. Dopo che l’undici di Baldini ha asfaltato una potenza del calcio giovanile come la Svezia, molti iniziano a mormorare che, se Gattuso non dovesse riuscire a portare l’Italia al mondiale americano, il tecnico massese sarebbe già pronto a prenderne il posto.
Camarda da record ma non solo
Dopo le tante polemiche legate alla nomina dell’esperto tecnico toscano a ct dell’under 21, i critici non avevano perso tempo nel mettere sotto accusa il lavoro di Baldini. Le prime due vittorie nel gruppo E di qualificazione agli europei di categoria del 2027 non avevano convinto tutti: nonostante affrontassero avversari non blasonati come Montenegro e Macedonia, gli Azzurrini avevano faticato più del previsto. Baldini si era detto certo che le cose sarebbero migliorate col tempo, visto che a settembre si sentono ancora i carichi di lavoro della preparazione pre-campionato. Forse, però, nemmeno lui si aspettava di vedere un’Italia così devastante come quella che ha travolto per 4-0 la Svezia. A prendersi le prime pagine è stato sicuramente il gol segnato dal milanista Francesco Camarda che, dopo aver sfiorato la rete al primo pallone toccato, diventa il marcatore più giovane della storia dell’under 21 a soli 17 anni e 7 mesi. Di fronte al pubblico del Manuzzi di Cesena, al debutto con l’under 21, Camarda non sente il peso dell’occasione e fa impazzire da subito una difesa svedese già in grossa difficoltà.

È la sua disinvoltura in area che costringe il difensore a stenderlo, mandandolo sul dischetto: il talento rossonero non si fa troppi problemi e batte il portiere con un cucchiaio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Se Camarda si vede negare la storica doppietta dal palo nella ripresa, il resto dell’Italia gira alla grande, annichilendo una Svezia che sembra lontana parente di quella che era costantemente tra le migliori al mondo. Oltre ad un gioco fluido, impressiona la forza di questo gruppo, capace di integrare in tempi record le nuove scelte di Baldini: nel finale di partita, gli Azzurrini si guadagnano un altro calcio di rigore ma nessuno sembra volerlo tirare. Simone Pafundi consegna la palla a Tommaso Berti, talento nato e cresciuto nel Cesena ed entrato da poco al posto di Camarda. Il ragazzo di Calisese rimane freddo e gonfia la rete, segnando il primo gol con la maglia dell’Italia proprio nel suo stadio: una serata indimenticabile sia per lui che per Silvio Baldini, che sta plasmando questa Under 21 a sua immagine e somiglianza.
Gruppo compatto e tante scelte
D’accordo, la Svezia non vive un momento felice, visto che è reduce da una sconfitta col Montenegro, ma la prova di forza degli Azzurrini è impressionante, come il fatto che in campo si divertano e non abbiano paura di provare giocate difficili. Gli spettatori accorsi al Manuzzi si stropicciano gli occhi per la doppietta più palo del migliore in campo, il romanista Pisilli: dopo la rete dell’1-0 nella quale è bravo ad approfittare di un erroraccio del difensore Makolli, il gol del 3-0 è frutto di un’azione corale magistrale. Uscita dal basso a destra, Ndour cambia versante per Palestra, sovrapposizione di Cherubini che intuisce l’inserimento di Pisilli: passaggio a rimorchio e rete del romanista che chiude i conti al 48’. A far sorridere Baldini sono le tante opzioni a sua disposizione: se Camarda ha vissuto un esordio quasi perfetto, quando il diciannovenne del Genova Jeff Ekhator ne prende il posto dimostra quanto possa essere valido come alternativa.

L’Italia è particolarmente pericolosa sulle fasce, dove sia Cherubini che Koleosho hanno tecnica, corsa e sembrano sempre in grado di scompaginare le carte: impressionante come Bartesaghi, al debutto dopo la bella prova in Juve-Milan, faccia benissimo sia in difesa che in ripartenza mentre la crescita del laterale del Cagliari Palestra non sorprende nessuno. Altrettanto convincenti gli altri debuttanti, dal portiere Palmisani al classe 2005 Filippo Mane, che sta facendo benissimo a Dortmund e sarebbe già nel mirino dell’Inter. La Svezia sbaglia di tutto e di più, tanto che a salvarsi sono davvero pochi, a partire dal torinista Njie ma il ct Backstrom è stato umiliato dall’impostazione di Baldini, che ha consentito agli Azzurrini di dominare la fascia destra. Per ora l’Italia vince, si diverte e diverte ma il momento della verità arriverà a novembre, quando dovrà affrontare in trasferta la capolista Polonia.
Se dovesse continuare a fare faville, la pressione sulle spalle di Gennaro Gattuso non potrà che aumentare sempre di più. L’Italia cammina sul filo del rasoio e basterebbe un piccolo passo falso per tirar giù il castello di carte.