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Luciano & Co. Ora lo sport ha un manifesto dei valori

A Spalletti sono bastati otto giorni otto di lavoro con gli azzurri per mettere a fuoco un problema insieme al lavoro fatto nei settori giovanili

Luciano & Co. Ora lo sport ha un manifesto dei valori

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Luciano Spalletti sale in cattedra a Milanello. Non è uno schema e nemmeno la morale oggetto delle parole del ct dell`Italia. Piuttosto una lezione che parte dal pallone ma esce dal campo per entrare nella vita. «A lui non viene perdonata una cosa, quella di essere un ragazzo prodigio. Ci deve essere rispetto però per quel talento che ti viene donato. Se uno non ci lavora per migliorarsi, rischia di diventare presunzione. A volte si trovano ragazzi che buttano via le potenzialità che hanno o che si perdono in cose che non fanno parte della professionalità». Boom. Nella crisi generazionale del calcio italiano vale molto di più di tante parole sentite e risentite su «credere nei giovani», «fare giocare i giovani nei club».

A Spalletti sono bastati otto giorni otto di lavoro con gli azzurri per mettere a fuoco un problema insieme al lavoro fatto nei settori giovanili. Poi è uomo di campo e allora «Donnarumma è titolare» perché il bastone va accompagnato alla carota. E così in questa coda dell`estate, l`11 settembre può diventare la giornata del talento. Perché sono giorni tribolati per le nostre nazionali: dal basket al volley, dal tennis al calcio. Prima del Ct del pallone ieri aveva parlato a Radio anch`io sport Andrea Lucchetta, non proprio il primo che passa sotto una rete di pallavolo: «Paola Egonu si è fermata: è andata in Turchia per riempire la sua valigia di soldoni, ma doveva riempirla anche tecnicamente».

Così sistemata l`azzurra che si è chiamata fuori per il torneo preolimpico. E nel weekend Nicola Pietrangeli aveva incalzato Jannik Sinner sulla rinuncia alla coppa Davis dopo le fatiche (sic!) dello UsOpen: «Chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, andrebbe squalificato». Cura del talento e attaccamento alla maglia azzurra. In poche ore lo sport italiano ha proclamato a più voci il suo manifesto dei valori. Poi bisognerebbe anche insegnarli.

Magari iniziando dalla scuola, dove lo sport continua ad essere un tabù.

Poi tra un anno a Parigi, alle Olimpiadi ci rifaremo le stesse domande sul nostro sport malato, a meno di exploit inaspettati figli del talento che però poi va educato, altrimenti si disperde alla stessa velocità con cui si è manifestato.

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