Calcio

"Mancate educazione e rispetto". La bordata di Ausilio a Lukaku

Ausilio è tornato a parlare della rottura estiva dell'Inter con Lukaku: "Come è andata la telefonata? Preferisco non parlarne ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto e sono mancate"

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"Parlerò a tempo debito, aspetterò il momento giusto. Ma se dicessi davvero come è andata l'estate scorsa, tutti rimarrebbero scioccati. Sono state scritte tante cazzate sul mio conto", questo il Lukaku pensiero durante l'ultima pausa per le nazionali in merito alla sua rottura estiva con l'Inter. Per la dirigenza nerazzurra, però, la verità è un'altra con Javier Zanetti, Giuseppe Marotta e Piero Ausilio che in più di una circostanza hanno punto Big Rom per il suo comportamento surreale.

Questione di educazione

Piero Ausilio, nello specifico, è colui che secondo i rumors ebbe la famosa telefonata di fuoco con il belga e oggi ai microfoni della radio della Lega Serie A è tornato sull'argomento: "Lukaku la più grande delusione della carriera? Romelu è stato parte del passato. Abbiamo vinto insieme uno scudetto meraviglioso, è stato una plusvalenza meravigliosa e anche un paio di finali perse. Come è andata la telefonata con lui? Preferisco non parlarne ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto. E sono mancate educazione e rispetto", l'affondo del dirigente meneghino da 25 anni in nerazzurro.

E ancora: "Sai quante trattative non vanno in porto? Ma se c'è rispetto non c'è problema. Quando invece ci si nasconde e ci si nega al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina. E' chiusa dall'8 luglio, ricordo perfettamente la data. La telefonata con lui è stata breve e decisa dopo vari tentativi di chiamarlo nei giorni prima", la chiosa di Ausilio sul fastidioso argomento Lukaku.

Ausilio ha poi svelato il retroscena di mercato dell'estate del 2021 quando Lukaku fu ceduto al Chelsea per 115 milioni di euro con l'Inter che "ripiegò" sul parametro zero Edin Dzeko ma non solo visto che il club nerazzurro aveva chiuso anche per Marcus Thuram arrivato poi due anni dopo, nell'estate del 2023: "Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko subito a zero e avevo scelto Thuram. Faceva l'esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto e tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto. E invece si fece male al ginocchio la sera dell'accordo e abbiamo dovuto cambiare obiettivo. Ma gli incontri col papà sono rimasti e Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo punta centrale. Non lo dimenticarono e il vantaggio ce lo siamo preso".

Mai in discussione

Ausilio, però, ha anche trovato il modo di parlare di Simone Inzaghi, spesso messo sulla graticola più dalla stampa che dalla società: "Inzaghi è umile, geniale e pigro. Sì, è molto pigro. Ha delle convinzioni, non lo sposti neanche con le cannonate. Inzaghi è geniale, veramente geniale. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui. Inzaghi non è mai stato vicino all'esonero. Mai. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, pungolando la squadra, si poteva venirne fuori.

E abbiamo fatto 2 mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi".

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