In una notte sola il Milan spezza un tabù lungo tre anni, riconquista il successo in viaggio e raggiunge il Napoli in testa alla classifica. Non c'è Leao, uscito per infortunio prima della mezz'ora, ma all'impresa per capovolgere un risultato pesante (dallo 0 a 2 al 3 a 2) c'è bisogno del suo fuoriclasse del gol, Christian Pulisic entrato a metà ripresa e capace di rimettere in piedi una sfida segnata dalla partenza pancia a terra del granata. Prima di Pulisic, c'è l'altro leader del gruppo, Rabiot, protagonista del primo sigillo che toglie le ragnatele al suo tabellino personale e incoraggia una squadra in evidente depressione. Primo tempo da dimenticare, ripresa da incorniciare perché c'è solo il Milan in campo. E quando arriva Pulisic si passa dall'1 a 2 al 3 a 2, segno di una vitalità e di un fiuto che l'americano mette in vetrina. Ma è il gioco del Milan a fare la differenza. Peccato per Leao. Capiranno a casa Milan che c'è bisogno di qualche rinforzo anche in attacco?
Appena rimette piede nello stadio del Toro, il Milan rivive gli incubi degli ultimi anni (12 anni con un solo successo, 3 sconfitte di fila). In meno di 20 minuti finisce addirittura sotto di due gol, appena dopo perde anche Leao per insulto muscolare e ricomincia a rivedere le streghe. La partenza da incubo è demerito assoluto dei rossoneri, però. Perché nel primo caso Tomori contende, con un braccio largo, un pallone alto ad Adams e l'arbitro Chiffi non può esimersi dal fischiare il rigore trasformato da Vlasic (Maignan arriva sulla traiettoria a mano aperta senza riuscire a deviare il tiro secco) mentre nel secondo il contropiede granata nasce da un controllo sbavato da Nkunku finito poi a terra (di qui le proteste milaniste). La combinazione Vlasic-Zapata consente al centravanti di tornare nel tabellino dei marcatori dopo una vita con un destro secco (passa tra le gambe di Pavlovic). La reazione del Milan è incarnata da Rabiot che interrompe un palleggio inoffensivo lucidando un sinistro telecomandato dalla media distanza che riaccende qualche speranza. Tradita dall'infortunio successivo di Leao: dopo aver forzato il tiro dal limite, Rafa si ferma per una fitta all'adduttore. Deve entrare Ricci, con Loftus Cheek spostato in avanti.
Nella ripresa il Milan molla gli ormeggi e sfiora subito il pari con Bartesaghi (colpo di testa) e Ricci (tap in): su entrambi l'intervento di Israel risulta decisivo. Per ricacciare indietro le streghe, c'è bisogno di Pulisic, solo 48 ore prima bloccato a letto dall'influenza (39° la temperatura) entrato a metà ripresa. Al primo tocco utile in area (su cross di Saelemaekers), il suo sinistro fa subito centro. Nel giro di dieci minuti (cross di Ricci) l'americano giunto a centro area a fari spenti chiude in porta col destro.
La febbre del gol, verrebbe da dire per questa sequenza realizzata da capitan America! Per tentare un recupero il Toro si lancia nell'assalto finale scoprendo le spalle e aprendo il varco al contropiede (con terzo gol di Pulisic annullato per fuorigioco).