Calcio

"Via Raffaele Stasi...": perché lo striscione dei milanisti è uno sfottò ai napoletani

Milan-Napoli ha offerto grande spettacolo in campo ma anche sugli spalti. Fa discutere uno striscione esposto dai sostenitori rossoneri

"Via Raffaele Stasi...": perché lo striscione durante Milan-Napoli è uno sfottò ai napoletani

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"Via Raffaele Stasi...": perché lo striscione durante Milan-Napoli è uno sfottò ai napoletani

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Un indirizzo all’apparenza incomprensibile, apparso su uno striscione durante la partita d’andata dei quarti di finale di Champions League tra Milan e Napoli. "Via Raffaele Stasi 40/46 (NA)", si poteva leggere, in nero, su un telo bianco rettangolare apparso in uno dei settori dello stadio Meazza occupato dai tifosi rossoneri, mentre le due squadre stavano dando spettacolo in campo. Per capire il senso della dicitura è necessario inserire quelle coordinate su Google Maps. Emerge così uno sfottò in codice indirizzato ai sostenitori napoletani. Molti dei quali, tra l’altro, si sono lamentati sui social per la coreografia realizzata dall’intero stadio prima del calcio d’inizio.

Lo striscione e le bolle di sapone

Andiamo con ordine e partiamo con il richiamato striscione. Dopo aver inserito l’indirizzo di Via Raffaele Stasi, Napoli, su un qualsiasi navigatore, arriva la doccia fredda: il luogo indicato coincide con la posizione di un centro "Acqua & Sapone" situato nel quartiere Vomero di Napoli. Fondata nel 1992, la catena di negozi in questione è la più grande catena italiana attiva nel settore di igiene, profumeria e pulizia della casa.

Si scopre così che il gesto dei tifosi rossoneri altro non era che una provocazione indirizzata ai supporter azzurri. Lo striscione richiama, infatti, un coro tristemente noto e spesso utilizzato contro i napoletani, accusati, in un becero stereotipo da stadio, di scarsa igiene. L’invito dello striscione è dunque quello di lavarsi con "acqua e sapone".

Un secondo striscione, invece, conteneva un altro sfottò contro la città di Napoli. Sotto la scritta "Le cose che amo di Napoli" sono state alzate due strisce bianche, a voler significare "niente".

Striscione Milan Napoli

I precedenti

Nella storia del calcio italiano ci sono innumerevoli precedenti simili, anzi più espliciti di quello richiamato. Negli anni ’80, ad esempio, i tifosi del Verona esposero uno striscione con una scritta censurabile rivolta sempre ai tifosi del Napoli: "Lavatevi".

Un altro episodio risale al 2013 quando, dopo una partita andata in scena in Francia tra il Marsiglia e il Napoli, gli ultras della Fiorentina, che stavano affrontando gli azzurri a Firenze, hanno esposto uno striscione contenente una domanda altamente provocatoria: "Che l’avete preso il sapone da Marsiglia?". Un mix tra inciviltà e velata ironia arrivata insomma fino al match di Champions League tra Milan e Napoli.

La bolgia di San Siro

Ridurre però l’intera serata al richiamato striscione sarebbe riduttivo. Anche perché il Meazza si è trasformato in un’autentica bolgia per l’intera durata della partita, rendendo l’atmosfera elettrizzante. Sugli spalti erano presenti 74.742 spettatori, autori di un tifo infernale dall’inizio alla fine della partita.

Il piatto forte della serata? La coreografia realizzata dall’intero stadio poco prima del calcio d’inizio. Durante l’inno della Champions League dal secondo anello blu – il settore più caldo del tifo milanista – si sono materializzate due mani rosse, appartenenti al Diavolo, in procinto di stringere in una morsa mortale Pulcinella, la maschera carnevalesca di origini napoletane. L’immagine è stata accompagnata da un maxi striscione: "Nelle nostre mani il nostro destino". Chiara la metafora sportiva: il Milan, in campo, è pronto a distruggere il Napoli.

Sul fronte opposto, nel primo anello verde, si è invece materializzata una Champions – la "coppa dalle grandi orecchie" – stilizzata, contenente al suo interno il numero sette, simbolo del numero di vittorie del Milan nella competizione (record tra le squadre italiane). Gli altri settori dello stadio si sono invece colorati di rosso, nero e bianco, a completamento del mosaico umano. Il resto è storia di campo.

Appuntamento al 18 aprile allo stadio Maradona di Napoli per la partita di ritorno.

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