Mastica ancora amaro Conte in Europa: terza trasferta di Champions e terzo ko del Napoli, lontano parente della squadra ammirata tre giorni prima in campionato. La classifica mette il broncio, gli azzurri sono ai margini della zona play-off e la sconfitta fa rivedere le ambizioni perché maturata contro una squadra per niente irresistibile. Forse sarà stata la difficoltà nel recuperare le energie dopo 72 ore, o forse l’inizio della squadra di Mourinho ha sorpreso il Napoli: fatto sta che le avvisaglie hanno messo subito in risalto la maggior reattività dei padroni di casa. Napoletani stranamente “lunghi” e lenti nel portare la palla in avanti: due grandi occasioni del Benfica potevano spaccare la gara nei primi minuti, Ivanovic che si lascia ipnotizzare da Milinkovic e Arsnes che tutto solo non sfrutta un erroraccio proprio del portiere serbo.
Classica situazione in cui il gol sembra dover arrivare da un momento all’altro: la partenza horror coinvolge anche Elmas e Mc-Tominay la cui cerniera non garantisce solidità, proprio lo scozzese va molle su un pallone alto e non riesce a limitare l’incursione di Rios: 1-0. Bisogna attendere la seconda parte della frazione di gioco per vedere i partenopei riappropriarsi della loro abituale manovra: Hojlund non sfonda perché sempre raddoppiato in marcatura, le cose migliori le fa Neres a destra, sullo stesso lato di Di Lorenzo che spinge e sfiora il pareggio di testa, imitato poco dopo dalla capocciata troppo irruenta di McTominay.
La Champions non è il campionato, occorrono ritmo e giocate veloci: Conte cambia uomini e modulo ma il Napoli è quasi irriconoscibile, non pressa e non alza il baricentro: il palleggio del Benfica produce a inizio ripresa il raddoppio di Barreiro (di
tacco) e nonostante ci sia davanti metà gara, l’entusiasmo e l’intensità appartengono ai portoghesi che ottimizzano il doppio vantaggio con una difesa attenta e fisica. Classifica: Mourinho adesso spera, Conte rischia grosso.