Calcio

Napoli ai piedi di Kvara-dona: ha trovato l'erede del Pibe de Oro?

Kvaratskhelia, al primo anno in Italia, è stato uno dei grandi artefici dello Scudetto del Napoli. Può essere considerato davvero l'erede di Maradona?

Napoli ai piedi di Kvara-dona: ha trovato l'erede del Pibe de Oro?

Khvicha Kvaratskhelia come Diego Armando Maradona? Fino a qualche mese fa azzardare un paragone tra un altro calciatore e il Pibe de Oro sarebbe stato un sacrilegio per ogni tifoso napoletano, oggi è non più così. Tutto merito del giovane Khvicha, classe 2001, georgiano di Tblisi, uno degli artefici principali dello Scudetto del Napoli. Di fatto l'acronimo Kvara-dona campeggia da mesi sui social e i titolisti ne hanno fatto un uso-abuso sui giornali. L'impresa scudetto obbliga al paragone tra i due, passato e presente del club azzurro. Kvara può essere considerato l'erede di Maradona a Napoli? Ragioniamoci sopra.

Arriva a Napoli dalla Dinamo Batumi, con buoni propositi ma senza grossi clamori. Ha la fama di dribblomane, alcuni video con le sue giocate incredibili, circolavano sul web già da un po'. Finte, dribbling, sterzate, assist e gol il suo impatto in Serie A è devastante e va oltre ogni più rosea aspettativa. Difficile ricordare un giocatore subito così decisivo nel calcio italiano. Campionissimi come Maradona, i due Ronaldo o Zico arrivarono come stelle già affermate e cominciarono ad esprimersi subito al loro livello. Altri come Platini o Zidane, ci misero più tempo prima di carburare. Ma quello di Kvara è un caso diverso perché parliamo di un calciatore, che non aveva mai calcato grandi palcoscenici.

Per mesi è stato davvero una furia inarrestabile, le difese avversarie non hanno mai capito come fermarlo. Il periodo di appannamento delle ultime partite, ne restituisce un tratto umano. Gli errori commessi contro il Milan, un gol sbagliato senza Maignan tra i pali a San Siro e il rigore fallito al ritorno, chiariscono un dubbio che cominciava ad aleggiare. No non ci troviamo davanti ad un extra-terrestre anche Kvara può sbagliare. L'eliminazione dalla Champions League è un brutto colpo per l'ambiente ma anche per lui. Il messaggio di scuse rivolto ai tifosi dopo l'eliminazione ne spiega carattere e sensibilità. In fondo dopo una stagione come la sua, come si fa a non perdonarlo?

Con la tifoseria azzurra è stato amore a prima vista. La piazza di Napoli non si limita ad amare i propri campioni ma li idolatra. Un sentimento che diventa un dogma, una fede mistica, come è stato ed è ancora per Maradona. Un amore soffocante poi diventato deleterio al punto che Maradona fece di tutto per lasciare Napoli e trasferirsi al Marsiglia di Tapie, che lo avrebbe ricoperto d'oro. Ferlaino si oppose e l'affare saltò. Kvara corre lo stesso rischio? Sicuramente no, altri tempi e altre situazioni. Ma soprattutto perché lui e Maradona sono due personaggi praticamente agli antipodi. Kvara non sarà mai come il Pibe de Oro, nel bene e nel male.

Diego amava le donne, il lusso tra le sue Ferrari e gli orecchini di brillanti, coltivava amicizie pericolose oltre ai noti vizi. Kvara è il completo opposto, è riservato, fa una vita tranquilla, non ama apparire sui social, ha una fidanzata rimasta in Georgia con cui vive una storia lontano dai riflettori. Maradona aveva uno spirito rivoluzionario, era amico di Fidel Castro, odiava i potenti del calcio, ce l'aveva a morte con l'Inghilterra per via della Guerra delle Falkland. Difficile invece immaginare Kvara disquisire su questioni geopolitiche. Sulla Guerra in Ucraina ad esempio ha preferito non esprimersi, nonostante le tensioni tra Russia e Georgia. É concentrato solo sul calcio e forse è meglio così.

Anche sul campo non ci sono grosse cose in comune. Diego era il classico il numero 10, capace di inventarsi una prodezza in qualsiasi momento della partita mentre Kvara è un'ala di sfondamento, inarrestabile quando parte palla al piede. Simile a Gigi Meroni o anche a George Best, assicura chi li ha visti giocare. Sembra arduo dunque fare un paragone tra i due oppure prevedere se Kvara potrà raggiungere i livelli di Maradona. Meglio considerarlo un erede, completamente diverso per stile e caratteristiche ma comunque tale.

Forse ed è quello che i tifosi azzurri si augurano, Kvara potrà portare più trofei di quelli regalati da Diego. Quasi impossibile però che De Laurentiis possa trattenerlo a Napoli tanto a lungo come Ferlaino fece ai tempi con Maradona (anche contro la sua volontà). Ma questo è un aspetto al momento irrilevante, si vedrà più avanti. Quello che conta è che da oggi Napoli ha un nuovo Re.

Chiamiamolo Kvara e basta, senza paragoni scomodi col passato.

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