I numeri di Bologna certificano la crisi del Napoli: terzo ko in campionato, un solo, innocuo tiro in porta contro il diciassettenne debuttante Pessina, evidente inferiorità atletica rispetto a un avversario che aveva nelle gambe 48 ore in meno di riposo. Non è un campanello di allarme per Conte, molto di più proprio nella domenica in cui il Bologna compie l'atteso salto di qualità che lo proietta con merito nella zona nobile di classifica. Eppure sembrava mettersi male per Italiano (voto 7,5: squadra rivoluzionata dopo tre giorni, più fresca e motivata, cambi giusti dalla panchina) che ha saputo riorganizzarsi meglio e in fretta, su tutti l'innesto di Cambiaghi mentre Conte ha insistito su elementi in evidente e preoccupante flessione: Politano (voto 4: passeggia e gioca all'indietro), Di Lorenzo (voto 4: da punto di forza ad anello debole di difesa) non convincono da settimane, così come McTominay (voto 4: c'è ma non lo vedi mai).
Il Bologna ha fatto la partita dall'inizio, la chiave dominante è stato il pressing alto dal quale gli azzurri non sono quasi mai usciti con giocate efficienti. Il ko di Skorupski prima e Rowe poi hanno fatto carburare i rossoblù in ritardo ma sono bastate un paio di sgasate di Cambiaghi (voto 7: ha stravolto il match) per abbattere il muro partenopeo: Dallinga ha sorpreso Milinkovic sul suo palo, poi Lucumì (voto 7: limita Hojlund e trova il primo gol in A) con una capocciata mette al sicuro i tre punti.
Sul risultato non incide il pessimo arbitraggio di Chiffi (voto 4,5: quanti errori dall'inizio alla fine) ma la sconfitta di Bologna apre scenari preoccupanti in casa Napoli, evidenziati dalle parole allarmanti di Conte: «Sono preoccupato perché non abbiamo l'energia dello scorso anno. Il Bologna è stato superiore in tutto, ha messo più cuore e questo non lo digerisco.
La squadra lavora ma si limita al compitino, bisogna chiedersi come stiamo lavorando. Non sono entrato nella testa e nel cuore dei ragazzi, di questa cosa devo parlare con il club, bisogna fare qualcosa. Forse non sto trasmettendo questo pensiero o forse qualcuno non vuol sentirlo».