Norvegia-Israele, tifoso fa invasione con la maglia "Free Gaza": è un italiano, ecco chi è

L'autore del gesto è Mario Ferri, detto il "Falco", 38enne pescarese che da vent'anni gira gli stadi di tutto il mondo per portare messaggi di ogni tipo

Norvegia-Israele, tifoso fa invasione con la maglia "Free Gaza": è un italiano, ecco chi è
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Invasione di campo nelle prime battute di Norvegia-Israele, gara disputata all'Ullevaal Stadion di Oslo e valida per le qualificazioni al Mondiale 2026: il soggetto autore del gesto è Mario Ferri, detto il "Falco", 38enne pescarese che da vent'anni gira gli stadi di tutto il mondo entrando di nascosto sul terreno di gioco per portare messaggi di ogni tipo. Aveva indosso una maglia con scritto "Free Gaza". La scritta era impressa su una maglia azzurra. Il "Falco" è entrato sul rettangolo di gioco scavalcando i cartelloni pubblicitari, per poi togliersi il giubbotto e correre lungo il terreno di gioco mostrando così il proprio messaggio. Purtroppo però è finita peggio del previsto: è stato costretto a una visita in ospedale, dalla quale ne è uscito con un taglio alla mano.

Mario Ferri

Resta, comunque, un'altra incredibile impresa per il "Falco", dopo gli inizi in un Pescara-Sambenedettese del 2005 per "sponsorizzare" la convocazione di Cassano in Nazionale. Tra le sue tante invasione, resta indimenticabile quella ai Mondiali del 2022 in Qatar, quando entrò in campo durante Portogallo-Uruguay con la bandiera arcobaleno e la scritta "Save Ukraine" e finì addirittura arrestato e liberato solo dopo l'intervento del presidente della Fifa Infantino. Nel corso degli ultimi anni, invece, Mario Ferri si era dedicato soprattutto alle missioni umanitarie, in Africa, Ucraina, Turchia e Palestina. Ma non solo. Fu protagonista di una scena storica durante il Covid: era lui che scappava dalla polizia sulla spiaggia.

Una partita quella andata in scena nel pomeriggio all'Ullevaal stadium pieno di bandiere palestinesi e preceduta da una imponente manifestazione pro Pal per le vie di Oslo partita dal parlamento e finita proprio nei pressi dello stadio tra slogan ("No al genocidio" e "La partita non si deve giocare" "La nazionale di Tel Aviv va bandita dal cio") fumogeni e striscioni, in un clima di forte tensione con imponenti misure di sicurezza. Molti manifestanti con i volti coperti sono stati fermati e alcuni arrestati dalla Polizia, che aveva usato i lacrimogeni per disperderli.

Il via della partita è stato caratterizzato dai fischi all'inno israeliano, proseguiti con quelli rivolti ai giocatori israeliani da parte del pubblico durante la partita.

Striscioni sugli spalti in favore della causa palestinese: uno grande con la scritta 'Lasciate vivere i bambinì I fischi non sono terminati nemmeno quando Haaland e compagni hanno cominciato a prendere il largo già nella prima parte del match.

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