Mondo nel pallone

La riscossa del calcio nordico: l'exploit dalle Faer Oer

Il suggestivo calcio di luglio regala la riscossa alle squadre del nord Europa, tutte vincitrici nel primo turno preliminare di Champions. La vera sorpresa arriva dalle Faer Oer

La riscossa del calcio nordico: l'exploit dalle Faer Oer

Il 19 luglio a Belfast i campioni nordirlandesi del Larne fino all'ultimo hanno coltivato il sogno di passare il primo turno preliminare di Champions League. Ma al Solitude Stadium, famoso per essere stato il primo stadio dove nella storia del calcio si è segnato su rigore, alla fine hanno prevalso i campioni di Finlandia dell'Hjk di Helsinki. Un autogol dello scozzese Want, nel primo tempo supplementare, ha dato ai finlandesi la qualificazione al turno successivo.

La notizia potrebbe sembrare secondaria nel tepore del calcio di luglio. In realtà ha contribuito ad aggiornare una statistica ferma da molto tempo: per la prima volta, tutte le squadre rappresentanti del calcio nordico hanno passato il turno. L'Hjk si è aggiunto infatti agli svedesi dell'Hacken, ma soprattutto agli islandesi del Breioablik e ai faroensi del Kì Klaksvík. Questi ultimi sono stati protagonisti della vera impresa di luglio, battendo a Budapest i più blasonati campioni di Ungheria del Ferencvaros.

L'exploit arriva dalle Faer Oer

Ci si ricorda del calcio delle Faer Oer soprattutto per un episodio legato alla nazionale italiana: il 2 giugno 2007, nell'ambito di una partita di qualificazione a Euro 2008, gli azzurri hanno giocato contro la nazionale locale nello stadio della capitale Torshavn. Una doppietta di Inzaghi sembrava aver messo in ghiaccio la partita a favore della squadra all'epoca campione del mondo. Ma un gol di testa di Jacobsen ha poi tenuto clamorosamente aperto il punteggio fino alla fine. Con il pubblico di casa che, nell'apprendere la notizia della rete del suo attaccante, si è via via accalcato attorno il perimetro del piccolo impianto.

Un episodio che ha svelato quanto gli abitanti di questo piccolo arcipelago siano legati al calcio. Nonostante non siano formalmente indipendenti dalla Danimarca, una federazione calcistica è stata fondata nel 1979 ma le prime squadre su queste isole sono state create già a cavallo del XX secolo. Non c'è un villaggio nelle Faer Oer che non abbia almeno un campo di calcio. E il movimento è cresciuto soprattutto nell'ultimo decennio, con la nazionale capace di raggranellare punti nei gironi di qualificazione per i grandi tornei e di essere promossa nella Lega C in Nations League.

Da alcuni anni a questa parte, anche le squadre di club sono riuscite a compiere notevoli passi in avanti. Nei vari turni preliminari delle coppe europee, difficilmente sono stati notati di recente risultati tennistici contro formazioni dell'arcipelago. L'impresa degli attuali campioni del Kì Klaksvík non è quindi nata per caso. La vittoria sul campo del Ferencvaros per tre reti a zero parte da lontano.

Basti pensare all'estate più difficile vissuta dal calcio europeo (e dall'intero Vecchio Continente), quella del 2020 contrassegnata dal Covid. A causa dei contagi all'interno dello spogliatoi dell'avversario del primo turno del preliminare di Champions, lo Slovan Bratislava, il Kì Klaksvík si è qualificato per il turno successivo risultando eliminato dagli svizzeri dello Young Boys. Per regolamento, con quella sconfitta i campioni delle Faer Oer hanno avuto accesso al terzo turno preliminare di Europa League. All'andata di quel turno è arrivato il più importante risultato fino a oggi del calcio faroense: il Kì è riuscito a imporsi con il punteggio di 6-1 contro i più quotati georgiani della Dinamo Tbilisi.

Grazie a quelle prestazioni, il campionato faroense ha scavalcato nel ranking Uefa quello islandese e montenegrino e le squadre non devono affrontare il torneo preliminare riservato ai campionati minori. Partiti direttamente dal primo turno, il sorteggio quest'anno ha riservato al Kì Klaksvík i campioni di Ungheria. L'andata, giocata l'11 luglio in casa nel piccolo stadio di Klaksvík, è terminata con un pareggio a reti inviolate. E già si era parlato di miracolo: il Ferencvaros ha infatti un blasone importante, una squadra sulla carta molto più forte e una società negli anni capace di spendere molto in strutture e giocatori. Nessuno poteva immaginare quanto accaduto esattamente una settimana dopo: gli undici del Kì Klaksvík, davanti a quasi ventimila spettatori della Groupama Arena di Budapest, al termine del primo tempo erano avanti di tre reti. Il risultato poi non è cambiato. L'idolo locale Frederiksberg, con una doppietta, ha portato avanti i campioni delle Faer Oer, poi l'ivoriano Kassi ha fissato il punteggio sul 3-0 definitivo.

Per i biancoverdi ungheresi si è trattato di una disfatta. Per i biancazzurri della cittadina di Klaksvík (con i suoi 4.000 abitanti la seconda più popolata delle Faer Oer dopo la capitale), è invece iniziata la festa. Per loro e per tutto il movimento faroense è arrivato un importante verdetto: il calcio dell'arcipelago non è più semplice spettatore in Europa. Da questa parte remota del Vecchio Continente, dove non appena si ritira la neve si torna a giocare nei campi affacciati sui faraglioni, possono arrivare ancora altre grandi sorprese.

Quattro squadre del Nord al secondo turno

Al primo turno sono state impegnate altre tre squadre del nord Europa. Gli svedesi dell'Hacken, sorpresa della scorsa stagione in patria con il primo titolo nazionale conquistato, hanno avuto ragione senza grossi problemi dei modesti gallesi del The New Saints. Il divario tra le due squadre, sia all'andata che al ritorno, è risultato piuttosto netto. Anche il passaggio dei campioni di Finlandia non ha rappresentato una sorpresa: l'Hjk di Helsinki sulla carta era il favorito contro i nordirlandesi del Larne. I biancazzurri finlandesi hanno però sofferto molto, alla fine tuttavia sono riusciti ad avere la meglio.

A chiudere il cerchio vittorioso per le formazioni nordiche, è stata l'altra sorpresa del turno. Ossia il Breioablik. La loro Champions è iniziata prima, visto che le squadre islandesi devono affrontare il torneo preliminare. Una competizione giocata in casa e che ha visto i biancoverdi vincere per 7-1 contro i sammarinesi del Tre Penne e 5-0 contro i montenegrini del Buducnost. La vittoria a Dublino nell'andata del primo turno, contro lo Shamrock Rovers, ha fatto da preludio al passaggio del turno guadagnato in casa grazie alla vittoria per 2-1. Per il calcio islandese un primo segnale di ripresa, dopo il calo delle ultime stagioni da parte della nazionale che invece, tra il 2012 e il 2018, ha sorpreso tutti con risultati capaci di portare l'isola agli europei e ai mondiali.

Quattro erano le squadre del nord impegnate e tutte e quattro hanno passato il turno. Una vera e propria rivincita e riscossa da parte di quel calcio che a luglio, mentre nel resto d'Europa si è in ritiro o in tournée, è ancora immerso nel pieno dei propri campionati e dei propri tornei. Qui infatti si gioca lungo il corso dell'anno solare, sia per tradizione che per ovvi motivi climatici. Circostanza da un lato forse penalizzante, ma dall'altro in grado di rendere particolari i tornei disputati nelle terre più fredde del Vecchio Continente.

Tre derby nordici

Alle quattro squadre nordiche sopra menzionate, occorre aggiungere anche i norvegesi del Molde e i danesi del Copenaghen, formazioni campioni in tornei con ranking Fifa migliori e quindi in grado di partire direttamente dal secondo turno. Le sei squadre del nord si affronteranno tutte l'una contro l'altra. Ci saranno dunque tre derby nordici.

La sorpresa del Kì Klaksvík affronterà gli svedesi dell'Hacken, l'Hjk giocherà invece contro il Molde e infine il Breioablik se la vedrà contro il Copenaghen.

Comunque vada, per il nord sarà un successo: tre squadre saranno al terzo turno preliminare di Champions, le tre perdenti invece accederanno al terzo turno preliminare di Europa League.

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