I "forzati" delle coppe: la corsa infinita dei preliminari dei tornei europei

I "forzati delle coppe"? Sono le squadre chiamate a giocare i preliminari quando il gotha del calcio europeo è in vacanza

Una scena del match d'andata tra Shamrock e Beioablik, dal profilo ufficiale Fb del club irlandese
Una scena del match d'andata tra Shamrock e Beioablik, dal profilo ufficiale Fb del club irlandese

Lunga è la strada che porta alla gloria, soprattutto nelle coppe europee. E mentre nel nostro mondo sportivo si discute di mercato, di ritiri e di bollenti polemiche tra campioni, nell'Europa del calcio operaio e di più umili radici si sta già giocando con intensità. Già, perché quella che per noi italiani è la fine di una stagione molto spesso coincide con l'inizio per molti altri club. Li potremmo definire i "forzati delle coppe": i giocatori e gli staff di club di media e bassa tradizione chiamati dalla lunghezza dei tornei europei a giocarsi in piena estate i loro scampoli di gloria.

Champions, la più lunga delle coppe

E dove parte la rincorsa alla gloria se non dalla Champions League? Il torneo 2022-2023 si è chiuso a Istanbul lo scorso 10 giugno con la vittoria del Manchester City sull'Inter in finale. Il torno 2023-2024, però, è iniziato poco meno di due settimane dopo. Era il 27 giugno scorso quando a Kopavogur, seconda città dell'Islanda, iniziava il mini torneo tra i campioni dei quattro tornei di più basso ranking in Europa per garantire un posto ai preliminari. vinto dai padroni di casa del Breioablik. Due vittorie convincenti per gli islandesi: 7-1 contro i sanmarinesi del Tre Penne in semifinale, 5-0 contro i montenegrini del Buducnost, vincitori della sfida precedente con gli andorrani dell'Atlètic Escaldes per 3-0, in finale.

Magia e meraviglia di un torneo che porta alle periferie geografiche dell'Europa la speranza remota di giocarsi un posto nelle coppe più prestigiose i club della periferia sportiva vanno letti di pari passo con un modello sportivo che, però, sembra nettamente penalizzare i dilettanti. Pensiamo ai sanmarinesi del Tre Penne, dilettanti o semiprofessionisti al massimo chiamati a sottrarre tempo al loro riposo per un inizio di stagione tanto anticipato. Ma per i "forzati" delle coppe non è che l'inizio.

La Champions League, a quasi undici mesi dalla fine prevista per l'1 giugno 2024 a Wembley, è in pieno svolgimento. Viene, implicitamente, per l'erculea fatica che l'inizio anticipato di stagione impone, solidarizzare col Breioablik: i biancoverdi di Kopavogur hanno nel frattempo inanellato la loro terza vittoria consecutiva vincendo 1-0, a sorpresa, l'andata del primo turno di qualificazione tra i campioni delle federazioni di medio-basso livello contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers. Trenta squadre di altrettanti Paesi, quindici sfide tra andata e ritorno a eliminazione diretta: l'11 e il 12 luglio sono andate in scena partite esotiche come la sfida tra i gibilterrini del Lincoln e gli azeri del Qarabag (vincitori per 2-1), il derby della rumenosfera tra il Farul Costanza vincitore dello scudetto rumeno lo Sheriff Tiraspol campione di Moldavia, pur rappresentando la Transnistria secessionista, vinto dal primo per 1-0, e la trasferta del nobile Ferencvaros in casa del Ki Klaksvik alle Isole Far Oer, dove i padroni di casa hanno strappato un insperato 0-0.

Essere "forzati" delle coppe ha il suo peso ma chi, per buona sorte e determinazione, riesce a nuotare nelle secche dei turni preliminari un cammino europeo degno della fatica, perlomeno, è assicurato.

Come le coppe "parlano" tra loro

Tutti si ricorderanno, storicamente, la "tagliola" rappresentata dai preliminari di Champions League, ove gli eliminati del terzo turno preliminare andavano ai gironi di Europa League. La regola oggi è notevolmente cambiata. La Champions offre ai "forzati" chiamati a giocare nella calura estiva un premio di consolazione in caso di eliminazione. Ma il meccanismo che è emerso, dopo la nascita della Conference League, è a dir poco barocco.

Gli eliminati del mini-torneo di spareggio e del primo turno di qualificazione di Champions liminatesaranno sorteggiate nel percorso Campioni del secondo turno di qualificazione della Conference League. La quale, nel frattempo. è iniziata con il primo turno di qualificazione, il 12 luglio scorso, tra i piazzati dei campionati minori d'Europa. Chi pederà il secondo turno di qualificazione di Champions tra i vincenti delle quindici gare e nove squadre che entreranno in gioco più avanti, comprese squadre blasonate come Galatasaray e Panathinaikos, beneficeranno del ripescaggio nel terzo turno di qualificazione dell'Europa League.

L'Europa League comincia il prossimo 12 agosto. E i perdenti del suo terzo turno di qualificazione retrocederanno a loro volta in Conference League, al terzo turno di qualificazione, mentre chi perderà gli spareggi andrà alla fase a gironi della medesima competizione.

Gloria per i più piccoli o dispendio di energie?

Torniamo al nostro Breioablik. Tre vittorie in tre partite sono un exploit, ma gli islandesi potrebbero dover giocare altre cinque partite in coppa per arrivare alla remota prospettiva di qualificarsi ai gironi di Champions. Qualora passasse il turno, la squadra islandese potrebbe addirittura finire per giocare, in un anno, in tre competizionin diverse: perdendo il secondo turno finirebbe in Europa League e da lì potrebbe, tramite sconfitta nei play-off o terzo posto nel girone, andare in Conference.

L'architettura è, come detto, barocca. E viene da pensare se sia vera gloria per i più piccoli, visti anche i modesti premi economici, la controparte delle fatiche dei "forzati" delle coppe al di là dell'esotico parterre di sfide che i preliminari consentono di ammirare. O se l'ircocervo dei turni estivi sia il pegno che i deboli dell'Europa del calcio pagano per stagioni compattate poi nelle fasi finali da settembre a maggio in nome di un finto egalitarismo che sulla carta mette tutti sullo stesso piano ma in realtà penalizza chi ha ranking inferiori.

Una coppa europea riservata alle nazioni minori, magari con in premio la qualificazione a una fase preliminare della Champions, potrebbe essere una soluzione alternativa, capaci di far giocare le squadre in questione nel contesto della stagione regolare senza costringerle a difficili tour de force estivi? Poniamo l'esempio come caso di studio e provocazione.

Ma ad oggi il "calcio d'estate" dei preliminari resta un concentrato di speranze e un simbolo di un modello di gestione dello sport che lascia ai margini i piccoli, all'orlo della gloria sportiva.

Vale più il principio egalitario o la realtà dei fatti? Difficile dirlo con certezza. Resta l'ammirazione per i "forzati" che inseguono lontane glorie sportive nel pieno dell'estate, mentre i grandi d'Europa sono al riposo. E questo non può non destare ammirazione.

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