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"Se non ha avuto un figlio…". Intercettazioni choc su Robinho e lo stupro

I media brasiliani hanno pubblicato nuovi e importanti estratti delle parole di Robinho sull'accusa di stupro a una ragazza che gli è valsa la condanna a 9 anni di carcere in Italia: ecco cosa ha detto

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L'ex calciatore rossonero Robinho, già condannato in via definitiva a 9 anni di carcere dall'Italia con l'accusa di stupro di gruppo, è tornato nell'occhio del ciclone dopo che in Brasile sono state pubblicate dal quotiano sportivo Uol alcune intercettazioni che lo riguardano direttamente mentre discute in auto con l'amico Ricardo Falco, anche lui condannato con la stessa accusa.

Le parole di Robinho

Tra le parole definite "salienti" dalla polizia si sente il calciatore dire che a rimanere "fregati" sarebbero gli altri amici perché "io non ho nemmeno toccato la ragazza" sottolineando che bisogna vedere chi ha fatto sesso con lei "e quali erano le sue condizioni. Era davvero pazza", è l'accusa di Robinho alla donna vittima di violenza. Quando dovrà comparire in tribunale per difendesi, si dice tranquillo perché tanto "è roba di un anno fa. Non ricordo nemmeno cosa ho mangiato ieri a pranzo, ricorderò cos'è successo un anno fa?"

I due chiacchierano, si capisce che sono fasi concitate fino a quando non si sente, nell'audio, che in realtà avrebbe avuto soltanto un rapporto orale per poi andare via mentre "gli altri sono rimasti lì. Se non ha avuto un figlio, è la sua parola contro la nostra. Non può accusarci in alcun modo perché non c'erano telecamere e sarà un po' difficile dimostrare che è stata violentata se non è incinta. Ma se ha avuto un figlio allora è un problema".

I media brasiliani fanno notare come i due scherzano e si divertono come stessero parlando di altri argomenti e non di una condanna per stupro di gruppo. "Tutta questa storia finirà nel nulla", mentre parlano delle loro strategie difensive.

Cosa accadrà il 2 agosto

Si conoscerà soltanto in piena estate cosa accadrà sul ricorso accolto dalla Corte Suprema del Brasile (Stj) presentato dall'ex calciatore Robinho dove si chiede la traduzione integrale del processo tenuto in Italia, una richiesta che era stata inizialmente respinta dal giudice del Stj, Francisco Falcão, relatore della causa secondo quanto riportato dall'Ansa. Per i difensori di Robinho, la traduzione integrale è necessaria per rispettare il giusto processo nella sentenza emessa dalla Giustizia italiana.

Come abbiamo visto sul Giornale.it, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il 24 gennaio aveva firmato la richiesta di far scontare al calciatore la pena in Brasile dal momento che il governo italiano aveva stabilito che la condanna, passata in giudicato nel nostro Paese, potesse essere eseguita nella nazione sudamericana visto che la loro Costituzione non prevede la possibilità di estradizione dei propri cittadini.

Attualmente, però, Robinho vive in libertà nella città di San Paolo.

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