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"Se lo vendono cambio squadra...". Nicola Berti a ruota libera sull'Inter

Nicola Berti, in esclusiva al Giornale.it, parla della finale di Champions League persa dall'Inter e del futuro del suo erede in nerazzurro: Nicolò Barella

"Se lo vendono cambio squadra...". Nicola Berti a ruota libera sull'Inter

Nicola Berti è stato una delle bandiere dell'Inter e ancora oggi incarna in pieno il dna nerazzurro. Con la maglia della Beneamata in 9 anni e mezzo ha disputato 312 partite e realizzato 41 reti in tutte le competizioni con uno scudetto, due Coppa Uefa e una Supercoppa italiana messa in bacheca. Nel corso della sua carriera, Berti ha vestito anche le maglie di Parma, Fiorentina, Tottenham, Alaves e Nothern Spirit anche se la sua squadra del cuore è sempre stata e sempre sarà l'Inter. In esclusiva per ilgiornale.it, l'ex centrocampista di Salsomaggiore Terme ha toccato diversi temi tra cui la finale di Champions League e il futuro di Nicolò Barella (da molti, lui stesso, considerato come il suo erede), riservando qualche stoccata, sempre in maniera scherzosa, ai rivali di sempre di Milan e Juventus:

Berti, è stata smaltita la delusione della finale di Champions? Che pensiero hai in merito a Manchester City-Inter?

"Ho un pensiero supplementare (ride; ndr)...nel senso che dovevamo andare a giocarcela ai tempi supplementari. Siamo stati in partita per dal primo all'ultimo minuto, davano per strafavorito il Manchester City ma in realtà non si è vista alcuna differenza. Ovviamente sto facendo un grande complimento all'Inter nonostante non abbia vinto la Champions. Negli ultimi 15-20 minuti abbiamo sbagliato due-tre gol clamorosi, ma le occasioni sono arrivate grazie al gioco, non sono piovuti così dal cielo. La stagione resta comunque ottima con una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana vinte e con la finale di Champions raggiunta. Poi abbiamo centrato anche il quarto posto, fondamentale visto che in campionato ci eravamo un po' smarriti ad un certo punto. Resta il dispiacere ma l'Inter ha disputato una finale all'altezza"

I tifosi di Milan e Juventus si sono scatenati in questi giorni con sfottò e striscioni nei confronti dell'Inter. Da cuore nerazzurro che cosa ti senti di rispondere?

"Questa è la cosa bella del calcio, ci mancherebbe altro....Cosa posso dire... Innanzittutto a Istanbul ci sono stati anche loro, i rossoneri...mentre la Juventus non può nemmeno parlare quest'anno (Ride; ndr)".

Hai trovato ingenerose le critiche a Lukaku per il gol fallito in finale?

"Per me quella più clamorosa è quella di Dimarco. Lukaku in quell'occasione se l'è trovata lì, sì forse poteva e doveva angolarla di più ma ripeto per me la palla gol più clamorosa è quella di Dimarco. Poi ripeto, l'importante è quello che ha fatto l'Inter nell'arco di tutta la finale.. Il City doveva massacrarci invece siamo sempre stati in partita"

Pare ci siano sirente inglesi per Barella: ti spaventano?

"Non me lo toccate! Nicolò non si tocca! Tempo fa dissi che se l'Inter non avesse preso Barella dal Cagliari mi sarei arrabbiato e mi hanno ascoltato ma ora non si può e non si deve vendere. Poi a 60 milioni di euro...non sono nulla per un giocatore come lui. Nicolò è il giocatore più forte che abbiamo. Per me non va via ma se dovesse partire cambio squadra...scherzo ovviamente! No dai, almeno un altro anno ancora deve rimanere, lui Dimarco e Bastoni sono tre giovani italiani fortissimi. Barella vale tantissimo, verticalizza sempre, è una roba meravigliosa, sa fare tutto e poi è NB proprio come me... (ride; ndr). Gli manca di trovare ancora più continuità al gol ma per me è un idolo assoluto, intoccabile".

Simone Inzaghi ti convince?

"Allora, abbamo perso 12 partite in campionato e questo non si cancellla mentre l'anno scorso lo scudetto l'abbiamo perso noi. Le statistiche sono vere e non inventate però ha fatto anche cose ottime e non vedo altri nomi per sostituirlo degnamente. Ormai conosce l'ambiente, è qui da due anni, è giusto andare avanti con lui".

L'anno prossimo l'obiettivo dell'Inter deve essere lo scudetto e la seconda stella, concordi?

"Direi proprio di sì. Il Napoli non farà mai stagione come ha fatto quest'anno. L'anno prossimo bisogna puntar a vincere il campionato, è una riflessione giusta. Ora vediamo cosa succederà sul mercato ma con Beppe Marotta siamo a posto. Lui è avanti anni luce rispetto agli altri".

Cosa ne pensi invece della situazione del Milan dopo l'addio di un'icona come Paolo Maldini?

"Il Milan è andato un po' in crisi...La società non ha ben protetto un bel nulla e gli addii di Maldini e Massara sono pesantissimi.. Aver mandato via uno come Maldini è proprio una cosa da Milan...(ride; ndr). Era una battuta ovivamente ma io mi chiedo come si fa a mandare via una bandiera come Maldini che ha fatto solo del bene per quei colori. Poi noi non conosciamo le dinamiche e cambiando società non sappiamo cosa ci sia dietro, resta ovviamente un addio traumatico"

Pensi che il Napoli si possa ripetere dopo l'addio di Spalletti?

"Posso dire una cosa: a me delle altre squadre onestamente non interessa molto (ride; ndr). A me interessa solo l'Inter".

Cambiamo discorso e parliamo di Nazionale. Ha margini di crescita la nazionale allenata da Mancini?

"Per me abbiamo una squadra fortissima, non capisco perché non siamo andati per due volte di fila al Mondiale e la seconda avendo vinto l'Europeo. Secondo me le regole sono sbagliate, chi vince l'Europeo deve andare di diritto al Mondiale, ci sono norme davvero ridicole. Poi a me la nazionale piace, è giovane e talentuosa, forse gli manca il bomber, la punta centrale però Mancini sa far giocare bene le squadre, non dà mai punti di riferimento agli avversari e poi secondo me in difesa e a centrocampo siamo fortissimi".

Si parla del possibile approdo di Spalletti sulla panchina dell'Italia in caso di addio di Mancini.

Saresti d'accordo?

"No, Mancini non lascia, non è stupido. Roberto vuole disputare il Mondiale con l'Italia, è quello il suo obiettivo e noi siamo tutti con lui. Non può e non deve abbandonare, per me è impossibile che se ne vada".

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