Tango, un gioco da ragazze

Spagna – Inghilterra, sarà la prima finale europea della Coppa del Mondo

Due storie di crescita, due nuove stelle splendenti, un solo obiettivo: portarsi a casa, per la prima volta, la Coppa del Mondo. Spagna ed Inghilterra saranno ufficialmente le finaliste nel match conclusivo di Sydney, in programma per domenica 20 agosto

La Spagna colpisce ancora: la vittoria contro la Svezia vale la finalissima mondiale (via Fifa)
La Spagna colpisce ancora: la vittoria contro la Svezia vale la finalissima mondiale (via Fifa)

È, finalmente, ufficiale: la finalissima dei Mondiali d’Australia e Nuova Zelanda, alla nona edizione della competizione più prestigiosa per il calcio femminile, sarà Spagna – Inghilterra.

La Spagna disputerà la sua prima finale in un Mondiale: in sole tre apparizioni assolute nel torneo, la Roja si supera e riscrive la propria storia. Una storia che passa da una due volte Pallone d’Oro e arriva ad una diciannovenne promessa dell’atletica ma (pre)destinata al gioco del pallone. A circa 2’155 km di distanza, un’altra prima volta si concretizza: è quella dell’Inghilterra che, sotto la guida di Sarina Wiegman, era riuscita a conquistarsi Euro 2022 e, martoriata da infortuni e da critiche per la mancanza di spettacolarità del proprio gioco, vince e convince con assoluta efficacia e pragmatismo. Il volto e la storia, in questo caso, sono della ventiquattrenne Alessia Russo, ex United trasferitasi all’Arsenal – una giovane che si fa largo tra le grandi, talmente tanto da riuscire a segnare in una semifinale europea, dopo due nomi pesantissimi come quelli di Beth Mead e Lucy Bronze, un gol di tacco geniale contro la terza rappresentativa assoluta in ranking Fifa, per citarne uno famoso. Due stelle a sfidarsi nella cornice più luminosa: l’appuntamento imperdibile sarà domenica 20 agosto (ore 12:00 italiane), allo Stadium Australia del Sydney Olympic Park.

Lo spareggio tra Svezia ed Australia, amaro ma non meno importante, per il terzo posto del podio andrà in scena invece sabato 19 agosto, a Brisbane, dalle ore 10:00 italiane.

La nuova "reina" della nuova Spagna

Salma Paralluelo ha diciannove anni e una storia peculiare: da quando s’è fatta notare al Villareal, la stella di Saragozza, e da quando poi il Barça è riuscito ad ingaggiarla in blaugrana lo scorso anno, non c’è stato verso di tenerla fuori dai riflettori. Non è sua la rete che decide Spagna – Svezia nella semifinale dell’Eden Park di Auckland, ma è tutta sua la corona di “reina”: perché quando, a diciannove anni, ti ritrovi alla terza finale in Coppa del Mondo (di cui due vinte con l’Under 17 prima e l’Under 20 poi) dopo aver segnato pure il gol decisivo per il passaggio ai quarti – diventando la più giovane marcatrice spagnola nel torneo iridato – e aver aperto le marcature, ancora una volta da subentrata, alla tua prima semifinale in prima squadra, non c’è solo il talento a sorreggerti ma anche il gioco di dadi del destino a prospettarti il più brillante dei futuri.

Salma Paralluelo
Salma Paralluelo, stella polare del nuovo corso della Roja (via Fifa)

È ancora una volta l’ingresso in campo, a ripresa già avviata, della classe 2003 in maglia numero 18 ad avere un forte impatto e sbloccare la Spagna ad Auckland nel tutto per tutto contro la Svezia delle palle inattive, roccaforte costruita minuziosamente da Peter Gerhardsson, che cerca di sfruttare i calci piazzati e resistere agli assalti spagnoli. È il 57’, quando Paralluelo subentra a Putellas, bandiera indiscussa delle Furie Rosse, e la diciannovenne impiega circa 24 minuti per segnare: Hermoso da sinistra lancia un cross nell’area di Mušović che Andersson tenta di spazzare ma la fame di Paralluelo arriva prima e incanta tutti. A due minuti dallo scadere del tempo regolamentare, altre due subentrate si prendono la scena per il fulmineo pareggio svedese: Rebecka Blomqvist, servita in appoggio da Hurtig, sfonda la rete di Coll col piattone. Non passa più d’un minuto e la Roja di Jorge Vilda, ch’è viva d’entusiasmo e vuole evitare le fatiche fisiche ed emotive d’una proseguio supplementare, beffa la Svezia proprio con la sua miglior arma, il calcio d’angolo: capitan Olga Carmona, inspiegabilmente lasciata sola al limite dell’area, è servita da Abelleira e, prendendosi tempo e spazio per aggiustarsela, trafigge una gran Mušović fuori posizione con un mancino potente ma centrale appena sotto la traversa.

Inghilterra, “good times never seemed so good”

Alessia Russo ha ventiquattro anni e, dall’esordio nella nazionale maggiore con le Leonesse nel 2020, dopo il bronzo mondiale con l’Under 20 nel 2018 e quello, ancor prima, agli Europei Under 17 del 2016, si è fatta spazio con brillantezza nell’undici titolare di Sarina Wiegman. Gli inglesi si segnano il suo nome, però, dal 2021: quando diventa protagonista delle qualificazioni mondiali col primo hat-trick da subentrata, la più veloce (11 minuti) o nella storia inglese al femminile a portarsi a casa il pallone. Un protagonismo che si ripeterà ad Euro 2022 e sarà solo l’assaggio delle doti indiscutibili della centravanti del Kent, che segna con un tacco geniale alla Svezia e, al suo primo Mondiale, è presenza fissa e stella polare delle Leonesse, con 6 presenze e 3 gol, di cui essenziale quello per il passaggio dei quarti ai danni della Colombia.

Alessia Russo
La firma della star Alessia Russo sul match che vale la finalissima (via Fifa)

L’Inghilterra senza Lauren James – per le due giornate dell’espulsione ingenua contro la Nigeria agli ottavi di finale – contro le padrone di casa d’Australia riesce a ribadire il pragmatismo visto sin qui: forse senza la tanto attesa spettacolarità richiesta, ma certamente con estrema efficacia. Ad aprirla è il gol di Ella Toone, da vera numero 10, colpendo una palla vagante nell’area di Arnold d’esterno destro. La ripresa è molto più emozionante e, di fronte agli oltre 77’000 spettatori (e l’urlo a distanza dei sostenitori di tutta Australia), il gol della bandiera Sam Kerr – il sessantaquattresimo, e forse tra i più belli, ché dai 25 metri la perla del Chelsea scarica un tiro potente che scavalca Earps – riapre i giochi. O almeno, illude le Matildas. Al 71’, un pasticcio di Carpenter, che fa rimbalzare due volte di troppo un pallone velenoso di fronte al proprio estremo difensore, lascia spazio a Lauren Hemp che d’opportunismo insacca. Gol sbagliato gol subìto, ancora una volta la legge colpisce, perché le Matildas si divorano un'occasione clamorosa al minuto 84, ed è poi il gol della giovane stella Alessia Russo, su assist preciso ancora di Hemp, a mettere un punto fermo sul passaggio di turno più importante per le Leonesse: no look tra le linee della 11 inglese, e la nuova stella d’Inghilterra incrocia un destro pregevole che significa festa totale, e finalissima.

I tabellini delle semifinali

SPAGNA – SVEZIA 2-1

SPAGNA (4-3-3): Coll, Paredes, Batlle, Codina, Carmona, Abelleira, Bonmatí, Putellas (57’ Paralluelo), Caldentey (90’+5’ González), Hermoso, Redondo (73’ Navarro). A disp.: Rodríguez, Salón, Andrés, Guerrero, Pérez, Gálvez, Zornoza, Del Castillo. All. Jorge Vilda

SVEZIA (4-2-3-1): Mušović, Andersson, Eriksson, Ilestedt, Bjørn, Asllani, Angeldhal, Rolfö, Kaneryd (77’ Schough), Rubensson (87’ Hurtig), Blackstenius (77’ Blomqvist). A disp.: Falk, Enblom, Sembrant, Lennartsson, Sandberg, Janogy, Jakobsson, Seger, Bennison. All. Peter Gerhardsson

Marcatrici: 81’ Paralluelo (Sp), 88’ Blomqvist (Sv), 89’ Carmona (Sp)

Arbitro: Edina Alves Batista (Brasile)

AUSTRALIA – INGHILTERRA 1-3

AUSTRALIA (4-4-2): Arnold, Polkinghorne (81’ Van Egmond), Catley, Hunt, Carpenter, Foord, Raso (72’ Vine), Gorry (88’ Chidiac), Cooney-Cross, Fowler, Kerr. A disp.: Williams, Micah, Nevin, Luik, Wheeler, Yallop, Simon, Grant. All. Tony Gustavsson

INGHILTERRA (3-5-2): Earps, Greenwood, Bright, Carter, Bronze, Walsh, Stanway, Daly, Toone (90’ Charles), Hemp, Russo (87’ Kelly). A disp.: Hampton, Roebuck, Nobbs, Wubben-Moy, Morgan, Coombs, England, Zelem, Robinson. All. Sarina Wiegman-Glotzbach

Marcatrici: 36’ Toone (I), 63’ Kerr (A), 71’ Hemp (I), 86’ Russo (I)

Ammonite: 10’ Greenwood (I), 90’+5’ Kelly (I)

Arbitro: Tori Penso (Usa)

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