
Un autentico terremoto rischia di riscrivere la classifica di Serie B, cambiando i destini delle squadre fino a una settimana fa coinvolte nella lotta per non retrocedere. Per il Brescia di Massimo Cellino, che ha chiuso il campionato conquistando la salvezza sul campo, è in arrivo una penalizzazione di 4 punti per illecito amministrativo. Una sanzione che spedirebbe le Rondinelle dritte in Serie C, insieme a Cittadella e Cosenza.
Cambierebbe a questo punto anche il destino della Sampdoria, che andrebbe ai play-out con la Salernitana mentre il Frosinone sarebbe salvo. Intanto la Serie B ha annullato l'andata tra granata e ciociari, in programma domani a Salerno. Il match per ora rinviato, sarà poi annullato qualora la sentenza diventerà definitiva. Dopo di cui verrà riprogrammato il nuovo playout tra Samp e Salernitana, con ritorno stavolta all’Arechi.
Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto è iniziato il 28 febbraio, quando la Covisoc ha inviato una pec all’Agenzia delle Entrate per verificare i crediti di imposta iscritti dal Brescia nella relazione di bilancio per estinguere debiti fiscali e previdenziali della società. Venerdì scorso, a distanza di due mesi e mezzo, è arrivata la risposta: quelle dichiarazioni, secondo le Entrate, non sarebbero veritiere. Quindi, per la Covisoc, il club di Cellino non avrebbe assolto all’obbligo di versare le ritenute Irpef e e i contributi Inps relativi alle mensilità di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, entro il termine del 17 febbraio scorso, per quasi un milione e mezzo (1.439.676 euro).
Immediatamente dunque la Covisoc ha inviato gli atti alla Procura Federale che, in 24 ore, li ha analizzati e ha disposto la chiusura delle indagini, contestando la slealtà sportiva, la violazione dell’articolo 31 (illecito amministrativo) per la dichiarazione falsa e dell’articolo 33 (infrazioni sugli emolumenti). Il Brescia quindi potrebbe essere penalizzato di 4 punti. Ora il procuratore Giuseppe Chinè invierà gli atti alle difese, che hanno due giorni per presentare memorie, in vista della prima audizione.
Il patron Cellino al momento non ha commentato, ma si è limitato a parlare di "truffa subita" da una presunta società terza alla quale il Brescia calcio si sarebbe affidato per il versamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta per una cifra attorno al milione e 400mila euro che il Brescia avrebbe pagato a questa società.
Ora si aspetterà l’udienza di primo grado, probabilmente al Tfn, il 22 maggio. In base a quella, con le motivazioni in mano, si deciderà il da farsi. Se la sentenza di condanna sarà solida, non si aspetteranno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia si potrà appellare e la Lega B con la Figc si assumeranno il rischio di giocare subito i playout. Se invece ci saranno margini per l’appello, si aspetterà a giocare.
Qualora invece il Brescia abbia fatto ricorso alla stessa procedura anche per la scadenza di aprile, (se
accertata qualche irregolarità) l’eventuale penalizzazione ricadrà sulla prossima stagione, come da regolamento. Insomma si prevede una calda estate tra ricorsi e carte bollate, mentre club e tifosi restano col fiato sospeso.