
Il caso umano di Lookman, il certificato medico di Osimhen, la depressione di Koopmeiners, sono ragazzi, le loro crisi esistenziali hanno radici profonde, portati via dalle famiglie non hanno ancora trovato la serenità, sono Indiana Jones alla ricerca del foglio verde, rosa, viola, a scelta dollari o euro. Sono figli della legge Bosman, una vittoria sindacale della categoria, una sconfitta politica e contabile dei club. Comandano i procuratori, la tangente viene detta commissione, si va di bonus, una formuletta alla quale abboccano i tifosi e parte dei cronisti. Novantanove anni fa, venne scritta e pubblicata la Carta di Viareggio, pose fine all'equivoco del dilettantismo, anche ai tempi c'erano i furbi che portavano via calciatori agli avversari, Renzo De Vecchi passò dal Milan al Genoa per 24mila lire, era il 1913, dieci anni dopo, Virginio Rosetta lasciò la Pro Vercelli per andare alla Juventus in cambio di 50mila lire. Nessuno si sognava di allegare giustificazioni scritte, certificati medici fasulli, si andava al sodo.
I procuratori hanno fatto poi carne da porco, il calciomercato offre commoventi storie quotidiane, sofferenze di dolore al momento dell'abbandono, gli stessi calciatori che dopo un gol corrono verso la curva baciando la maglia sul petto, all'altezza del cuore. A confronto, Giuda era un dilettante, pur lui per trenta denari.