Calciopoli 2: Bergamo sceglie il silenzio

da Roma

La Calciopoli 2 comincia in salita. Nel primo giorno di interrogatori degli 007 federali, si registrano defezioni illustri. Su otto convocati dall’ufficio diretto da Borrelli si presentano solo in tre. Uno dei quali, l’ex designatore arbitrale Bergamo, rimane solo mezz’ora scegliendo di non rispondere alle domande degli investigatori e preferendo distribuire un comunicato in cui spiega che «ogni mia risposta sarebbe strumentalizzata in negativo e non verrebbe riscontrata in alcun modo per la netta chiusura dell’Ufficio Indagini verso le istanze e le eccezioni difensive».
In via Po non si vedono Moggi (e non si vedrà mai), l’ex vicepresidente federale Mazzini, alle prese con problemi di salute di cui Borrelli era a conoscenza, l’altro ex designatore arbitrale Pairetto, l’ex arbitro De Santis (per un difetto di notifica al suo avvocato) e il dg della Salernitana Fabiani (il club campano precisa che il dirigente non è mai stato convocato, versione che contrasta con quella degli 007 federali). L’interrogatorio più lungo, circa tre ore considerando anche il «blocco informatico» che impedisce all’inizio di salvare la sua testimonianza, è quello di Giancarlo Bertolini. Che conferma quanto già riferito ai magistrati di Napoli, cioè di essere l’uomo che acquistava le schede Sim estere in Svizzera per conto di Moggi. Una sorta di mero esecutore: acquistate le Sim, le consegnava a chi di dovere (l’ex dg bianconero) non sapendo però che uso ne veniva fatto. Ieri è stato interrogato per un’ora anche l’ex dirigente del settore giovanile della Juve Ceravolo, accusato di aver accompagnato in più di un’occasione Bertolini.
Martedì 22 maggio si riparte, forse con alcuni degli assenti di ieri.

Ma il clou arriverà il giorno dopo con la prima sfilata degli arbitri sospettati di utilizzare le schede svizzere di Moggi. Intanto il Tar del Lazio ha rinviato al 7 giugno la decisione sul ricorso dell’Arezzo contro la penalizzazione di sei punti.

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