Caldaie, da ottobre oli combustibili fuorilegge in tutta la Lombardia

A Milano oltre il 20 per cento degli impianti domestici dovrà mettersi in regola: multe fino a 10mila euro

Giacomo Susca

Il prossimo autunno per la Lombardia si chiuderà l’era degli impianti di riscaldamento alimentati con oli combustibili. La Regione, con delibera approvata dalla Giunta lo scorso 15 giugno, ha infatti fissato al primo ottobre il limite alla tollerabilità in abitazioni e condomini dell’utilizzo di distillati pesanti di petrolio o di emulsioni di acqua con olio combustibile. Domenico Zambetti, assessore alla Qualità dell’ambiente e promotore del provvedimento, ricorda che «viene estesa all’intero territorio lombardo una norma peraltro in vigore dal 2005 nelle zone “critiche” di Milano-Como-Sempione, Bergamo e Brescia».
Si tratta di un ulteriore passo avanti nella strategia di contrasto all’emissione di gas serra e di altre sostanze acidificanti, che contribuiscono a compromettere lo «stato di salute» dell’aria lombarda. Le polveri fini emesse dall’uso di oli combustibili sono fino a 100 volte superiori rispetto a quelle del metano e fino a 10 volte in relazione al gasolio. Secondo le stime della Regione, quest’ultima stretta - che prevede alcune deroghe per i grandi impianti con potenzialità termica superiore ai 10 Mw ma nessuno sconto per quelli residenziali - porterà a una diminuzione complessiva delle polveri sottili (valori di Pm10) nell’atmosfera pari a circa 250 tonnellate, cioè il 6% sul totale delle emissioni nel periodo invernale.
Per i trasgressori sono previste sanzioni di un certo rilievo: dai 5mila ai 10mila euro nel primo controllo per poi salire nei successivi. Si conosceva già, d’altronde, l’entità degli impianti non a norma presenti in Lombardia e nel capoluogo. Una dimostrazione è venuta dopo la task force di controlli messa in atto dalla Regione in appena 15 giorni a cavallo di gennaio e febbraio scorsi, quando furono riscontrate 43 infrazioni da uso di oli combustibili su 284 verifiche effettuate. Il maggior numero degli impianti fuorilegge era concentrato a Milano, con una media del 20% sul totale esaminato (14 su 71). Gli esperti, tuttavia, ritengono che il numero delle irregolarità sia decisamente più alto.
Basti riflettere su un altro dato, che riguarda esclusivamente il settore domestico. Mentre oltre la metà del fabbisogno energetico della Lombardia (98.

000 GWh) è costituito dai consumi per la climatizzazione nei mesi invernali, ben il 16% di quest’ultimo si deve ancora all’utilizzo di oli combustibili contro il 77% soddisfatto dall’impiego di gas naturali. Anche in questo caso, se si prende in considerazione la sola area metropolitana, si ha a che fare con cifre di gran lunga maggiori.

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