Caldo a 40° e nubifragio: il «118» preso d’assalto

Migliaia le richieste di soccorso. In serata la pioggia abbatte la temperatura di 18 gradi ma oggi il termometro torna a salire

Marisa de Moliner

Una breve tregua alla calura, un nubifragio che per una mezz’ora ha rinfrescato l’aria, abbattuto una decina di alberi in giro per la città, fatto scattare allarmi costringendo i carabinieri agli straordinari, e ridotto le temperature di 18 gradi. Ma prima e dopo, la morsa del caldo. Spossante. Tanto che non ha colpito solo gli anziani. Il caldo ha stroncato anche i giovani. E la colpa è del fatto che stanno maggiormente all’aperto, anche nelle ore più torride. Ad aggravare la situazione ci si mettono anche occasioni piacevoli che dovrebbero essere di puro divertimento e, invece, si rivelano insidiose per la salute. La riprova arriva dal concerto tenutosi venerdì sera in piazza Duomo. Le ambulanze hanno avuto un gran daffare. «Abbiamo dovuto soccorrere e portare al pronto soccorso una trentina di persone - dichiara Giancarlo Fontana, responsabile del 118 - tutte colpite, dalle 19 a mezzanotte, da malori dovuti al caldo. Le vittime erano giovani, anche se non tutte giovanissime. Il concerto di Sting ha, infatti, richiamato anche molti cinquantenni».
E ieri sera non è andata meglio con il concerto in programma in piazza Duomo e gli altri appuntamenti della Notte Bianca. Iniziative che hanno richiamato una forte affluenza di pubblico, un’affluenza che ha fatto muovere tutte le autoambulanze in servizio nella zona centro potenziate per l'occasione. Nelle ore notturne queste, abitualmente dodici, sono state aumentate a ventidue. Gli anziani che se ne vanno a spasso a quell’ora sono pochi, ma contrariamente a quanto verrebbe da pensare sono state poche le persone di una certa età che venerdì e ieri, la prima giornata in cui l’allarme caldo segnava il livello tre, sono state soccorse dal 118. Ieri il ministero della Salute ha lanciato l’allarme proprio per Milano dove la temperatura potrebbe sfiorare i 40°. Il caldo ha arroventato il centralino del servizio d'emergenza venerdì.
«Le telefonate sono state duemila - precisa il dottor Fontana - il 20 per cento in più del solito. E sempre del 20 per cento è l’incremento degli interventi. Il 10 per è stato sicuramente dovuto a malori, svenimenti e colpi di calore. Le persone soccorse non erano però anziane». A farne le spese sono coloro che non possono evitare di camminare o guidare la macchina sotto il sole.
Ieri il caldo torrido s’è fatto sentire meno alla centrale del 118. Non si è raggiunto il record di chiamate e interventi. «È stata una giornata decisamente più tranquilla - sottolinea il responsabile del 118 - molti milanesi probabilmente se ne sono andati fuori città». La stessa sensazione l’hanno avuta alla Guardia Medica. «Ieri sono state poche le persone visitate perché stavano male per il caldo - dichiara la responsabile Elisabetta Fogari - una decina circa, la maggioranza delle quali dopo mezzogiorno».
Diversamente dai cittadini che hanno chiamato il 118 le persone che hanno richiesto l’intervento della Guardia Medica, attiva da venerdì alle 20 a lunedì alle 8, erano tutte anziane. Avevano più di ottant’anni e lamentavano difficoltà a respirare e un profondo senso di stanchezza.

Nonostante la temperatura rovente la situazione non è drammatica, basta guardare gli ospedali.
Il 10 per cento dei posti dedicati alle vittime del caldo non sono tutti occupati e nei pronto soccorso i medici sono impegnatissimi ma non per assistere le persone stroncate dal caldo come confermano al San Carlo.

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