Caldo, caos, noia I cervelloni in tilt le sparano grosse

ANTICONSIGLI Sarà che si scoppia di caldo. Che ci assediano nubi scure. Che l’unica domanda pregnante che tutti, ma proprio tutti, lettori, scrittori, giornalisti, si scambiano dalle nove di stamattina è: «Ci sei stasera alla festa di Minimum Fax?». Fatto sta che al Salone monta l’antipensiero. Su un pubblico distrutto da un palinsesto che presume ubiquità per astanti e relatori («Mi ci esercito da anni, confessa Ginevra Bompiani, ma sono ancora troppo indietro»), le cui teste s’infossano sempre più numerose da mezzogiorno in poi, incombono autori confusi, storditi, irritati. E francamente irritanti. Anticonsigli di lettura elargiti in Sala Gialla alle 14.30, in «Italia tra le righe» a cura di Università Cattolica e Giunti. Mario Baudino nichilista consiglia I Viceré perché «è un romanzo indigesto, l’autore è un antitaliano, è un libro che si legge con disagio». Stefano Mauri distopico il classico manuale di storia di Rosario Villari «per ricordare che la mia professoressa, filosofa marxista leninista, pensava che Marx sarebbe prevalso in tutto il mondo e invece quella delle medie era fascista ma io non sono diventato né comunista né fascista, quindi se avete un manuale delle scuole tenetelo perché può sempre servire». Gabriele Vacis controrivoluzionario spinge Boccalone di Palandri: «perché ho letto che Porci con le ali è nei 150 libri importanti per l’Unità d’Italia perché il libro manifesto di una generazione. Ecco, vi dico che non è vero. È un falso storico. Io avevo anche una fidanzata che si chiamava Antonia e lo lessi apposta e mi dissi: “Ma questi non siamo noi”. Invece a quei tempi succedeva una cosa più importante dei tiramenti dei fighetti del Mamiani: il polverizzarsi delle piccole aziende della Pianura Padana». Premio perfetta promoter di lettura a Elisabetta Sgarbi, ore 15.30 circa, stand RCS, che nel consegnare a Carlo Massarini Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson, benedice: «È divertente e sta andando benissimo».
ANTIPATICI Unica scrittrice che riesca a fare gossip sottovoce durante la presentazione di un suo stesso libro, Marina Ripa di Meana, alle 15.30 allo Spazio Autori B per presentare Virginia Agnelli. Madre e farfalla (Minerva) rifiuta l'autografo su un quaderno al ragazzo Domenico con un «A te no, vai a prenderti il libro». Il ragazzo Domenico protesta: «Ma ce l'ho a casa!». «E allora la prossima volta».
ANTIEDUCATIVO Gherardo Colombo ci prova, a presentare il suo Educare alla legalità (Salani) allo Spazio Book alle 16.30. Quando Ti amo di Umberto Tozzi cantata in coro allo Spazio Bookstock accanto lo interrompe la prima volta, glissa: «In fondo è piacevole». Quando la telefonata per spiegare all’amica come raggiungere lo spazio dove «Stiamo ascoltando Furio Colombo» non accenna a terminare, fa finta di non accorgersene. Quando il bambino Andrea chiamato al punto Info gli impalla il discorso per la sesta volta, abbandona la legalità per la realtà: «Ma saprà dov’è il punto Info?».
ANTILOGICA E per sbaragliare i luoghi comuni, si sfonda il muro della logica, senza riserve, a tutte le ore. Se Umberto Eco fa una lectio magistralis in Sala Oval alle 17, allora proprio tutto il discorso è preparato, anche le eventuali domande del pubblico e finte parti colloquiali per le risposte. Se Federico Rampini chiede a Susanna Camusso perché gli operai sono invisibili, lei alle 17.30 in Sala Gialla risponde che i motivi sono tre: le fabbriche da migliaia di tute blu non esistono più, le tute blu sono un anacronismo terminologico, oggi a migliaia si lavora solo nei call center. A parte che qualcuno tra il pubblico comincia a chiedersi lei, allora, chi rappresenti, il titolo dell’incontro è «Sempre più blu. Operai nell’Italia della grande crisi», come il libro di Antonio Sciotto (Laterza). Se si parla di Cina ed economia globale alle 18 in sala Rossa (Deaglio, Emmott, Elkann), si preannuncia che sul proprio giornale (Mario Calabresi) uscirà un pezzo in cui si svela che produrre in Cina ormai costa troppo.
GLI APPELLI DEL GIORNO Sul più accorato, a voi la scelta. Alle 15.44, in Sala Blu, Franco Brevini, che presenta il suo libro con Berardinelli e La Porta: «Tutti e tre con i nostri libri sulla letteratura diciamo: “Houston, abbiamo un problema.

C’è del marcio in Danimarca”. E tutta la comunità degli scriventi dovrebbe interrogarsi su questi temi». Sul tazebao «Indignatevi» allo stand di Add edizioni, il post it di Lucia che dice: «Mi indigno perché nessuno sente gli alberi parlare».

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