«Caldo fatale, ma la lotta è aperta»

Jacopo Granzotto

La Fiorentina batte l’Empoli per 2-1, la Roma non schioda dallo 0-0 in casa contro la Sampdoria e i viola scattano a +3 sui giallorossi nella corsa al fondamentale quarto posto. Tutto finito? Probabile. Dopo i grandi sforzi passati per i giallorossi arriva l’ora delle gambe molli e dei nervi tesi. Ce n’è per deprimere il più ottimista dei militanti della curva, non Spalletti che insiste nel credere ancora possibile il recupero sui viola: di questi tempi, poi, non si sa mai.
«Peccato per il pari - ammette il mister - ma abbiamo il dovere di insistere e cercare di rattoppare il gap». Qualcuno fa i complimenti ai blucerchiati per una gara “accorta”, altri come Spalletti hanno visto le barricate. «Bravi loro? Diciamo che il gran caldo si è fatto sentire. La squadra ha lottato fino in fondo, facendo anche un bel forcing nel secondo tempo, tutto inutile però. Poi ci si è messo pure Mexes, è un atleta serio e forte, ma ogni tanto perde le staffe. Ora l’unica speranza è che il Milan sia ancora in corsa quando lo incroceremo a San Siro...».
Insomma, a quanto pare il meccanismo perfetto di Spalletti, fatto di acume e giocate veloci, si è inceppato sul più bello davanti a una Samp che ha giocato nell’unico modo che poteva: grande concentrazione, attenzione agli spazi, non scoprirsi troppo, affidarsi a qualche raro contropiede. E se possibile non tirare indietro la gamba, come testimoniano i sei ammoniti. Muro blucerchiato che ha funzionato, luce spenta per Perrotta e soci, poco lucidi, molti errori di misura frutto evidentemente delle tossine nervose accumulate nella grande rincorsa. Non è mancata la corsa, quella fisica, per i giallorossi, che anzi hanno macinato chilometri, ma a vuoto.
La Roma poi è riuscita nell’impresa di non segnare all’Olimpico dopo oltre sette mesi: l’ultima volta fu nella sconfitta casalinga contro l’Udinese a settembre. Ad essere onesti se i giallorossi avessero segnato probabilmente avrebbero vinto, perché la Samp di questo periodo dà la sensazione di non riuscire a inquadrare neanche l’area avversaria. L’unico modo che aveva Novellino di uscire indenne dall’Olimpico era proprio quello di non subire gol, e c’è riuscito.
La cronaca. Nel primo tempo succede poco, solo un fuorigioco fischiato dalla guardalinee a Mancini, che invece non c’era, con il brasiliano lanciato a rete da solo. Meglio la ripresa, non fosse altro perché la Roma cerca di premere di più. Le migliori occasioni le hanno Tommasi al 18’, quando non riesce ad anticipare Antonioli dopo un tiro rimpallato di De Rossi e al minuto 22 Perrotta che mette al centro per Taddei che tira nelle braccia di Antonioli.

Allo scadere tiraccio da fuori di Bovo che fa venire i brividi alla Curva Sud.
Nel frattempo Mexes, fin lì il migliore, trova il modo di farsi espellere: fallo, cartellino giallo, battimani a Morganti, inevitabile rosso. Fine della rincorsa.

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