Callas, il soprano sulle punte

Visse d'arte, visse d'amore. Come a Tosca anche a Maria Callas calza questa definizione che parafrasa una delle più celebri arie di Puccini. Maria Callas fu Tosca infinite volte: la prima a19 anni, grazie ad un raffreddore della protagonista, quando lei era ancora una «panchinara» dell'opera. Ed è con Tosca che la Callas si congedò (quanto all'opera) dalla ribalta, in una notte del luglio 1965 al Covent Garden di Londra. Da allora la sua voce è divenuta immortale, la sua vita una leggenda bella quanto amara. Fra gli infiniti modi di ricordarla, il più bello è quello di lasciarla cantare ed ascoltarne la voce che si inerpica per le ottave in una «recondita armonia» di grazia ed emozione. Quasi fosse una danza.
Ed è così che stasera e domani al teatro degli Arcimboldi sarà possibile ascoltare la sua musica che danza grazie ad un balletto che il genio di Micha Van Hoecke ha cucito sartorialmente su alcune delle più celebri arie, rese immortali da Lady Kalogeropoulos. «La sua voce tocca il divino, ma è stata una voce umana, del dolore del mondo, bruciante d'amore - ha detto il coreografo russo belga - : è una voce di cui si avverte la mancanza quando non la si ascolta ed la voce delle nostre emozioni». Ed ecco così spiegato il titolo dell'ultima fatica di Van Hoecke Maria Callas, la voix des choses: sedici ballerini del suo ensamble presentano «questa voce che permea i nostri sentimenti e le nostre cose», spiegano gli artisti, in un allestimento che ha già commosso durante il Festival di Ravenna e Castiglioncello e registrato spesso il sold out a New York e San Pietroburgo.
«La mia Callas - aggiunge il coreografo - è innanzitutto artista, poi donna». Pochi, quindi i rimandi alla tormentata biografia del soprano greco, molte invece le citazioni dei suoi successi: le incisioni sono rigorosamente tratte dai live, rumori e pubblico compresi, che si alternano ad inserti affidati ad altre due grandi voci, quella di Edith Piaf e di Billie Holiday, in un mixaggio curato dal gruppo fiorentino Tempo Reale di Luciano Berio. Gli interventi stilistici sono di Marella Ferrera.
Mentre danzatori ed attori del gruppo ricreano un percorso che spazia dalla Grecia, con le sue maschere tragiche, all'Oriente di Madame Butterfly, Maria Callas sarà ancora una volta tutte le grandi donne, del mito o della letteratura: Euridice, poi Medea, ma anche Isotta, quindi Carmen, Violetta, oppure la Rosina del Barbiere di Siviglia, uno dei pochi ruoli “leggeri” amati dal soprano. Alle musiche di Verdi, Puccini, Bellini, Gluck, Saint -Saens, Rossini, si accostano anche scelte meno classiche come quella dell'Oberon di Weber.

A fare da sfondo suggestioni marine che richiamano uno dei grandi amore della Callas: il mare Egeo e Mediterraneo che le ha fatto da culla e da palco ora che la sua voce sembra una volta di più scendere dal cielo.
Maria Callas, la voix des choses
Teatro degli Arcimboldi
Stasera e domani
Info: 02.641142212

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