Il calo delle piastrine nel sangue aumenta il rischio di emorragie

Oltre 50 mila persone in Europa e 2 mila in Italia sono colpite da una malattia rara, porpora trombocitopenica autoimmune (Itp) cronica. È caratterizzata da un basso livello di piastrine nel sangue ed espone (quando quest'ultime scendono al di sotto delle 30 mila unità) al rischio di gravi sanguinamenti. Spiega Roberto Stasi responsabile ematologia del dipartimento di medicina, ospedale Regina Apostolorum, Albano Laziale, Roma: «Dell'Itp si conoscono due forme: quella acuta, tipica del bambino, insorge spesso dopo un'infezione virale, con petecchie o manifestazioni emorragiche e in genere si risolve anche senza trattamento. E quella cronica, tipica dell'adulto, che invece non ha la tendenza ad una guarigione spontanea. Non tutti i pazienti hanno però bisogno di una cura che invece va considerata in presenza di una conta piastrinica molto bassa (meno di 10 mila) e in tutte quelle situazioni che possono facilitare il sanguinamento, ad esempio in previsione di un intervento chirurgico. Va considerata l'età del paziente (le emorragie fatali aumentano con l'avanzare degli anni) e lo stile di vita». Indicazioni in merito all'Itp arrivano dal Congresso dell'European Hematology Association (Eha) svoltosi a Copenhagen (6500 ematologi).

Una proteina, romiplostim, aumenta la produzione di piastrine. In uno studio clinico, l'87% dei pazienti, trattati con la nuova molecola di Amgen (in Europa potrebbe arrivare il prossimo anno), ha raggiunto una risposta duratura uguale a 50 mila piastrine.

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