Economia

Caltagirone conquista il «Gazzettino»

Per il 52% della Sep pagati 120 milioni a una cordata di imprenditori veneti

Marcello Zacché

da Milano

Il Gazzettino passa a Francesco Gaetano Caltagirone. Il 52% della Sep, società editrice del quotidiano veneto, è stata rilevata dalla Caltagirone Editore con un esborso di 120 milioni. A vendere è stato un gruppo di soci-imprenditori veneti tra i quali spiccano René Caovilla, Paolo Sinigaglia, Arturo Bastianello, Ivano Beggio e Giuseppe Stefanel, in tutto titolari del 59% della Sep: il restante 7% potrà essere rilevato da Caltagirone, che si è garantito un diritto di prelazione valido per i prossimi 24 mesi.
Si è conclusa così la lunga marcia del gruppo romano verso il Gazzettino, passata attraverso una battaglia giudiziaria con i Benetton, azionisti con il 24,5%. La famiglia di Ponzano si era opposta alla transazione vantando un diritto di prelazione e riuscendo a bloccare, con un sequestro, il pacchetto di maggioranza. Ma il tribunale ha infine respinto l’opposizione dei Benetton. Il nodo si è sciolto definitivamente ieri, all’assemblea della Sep che, abolendo le clausole statutarie su prelazione e gradimento, ha di fatto chiuso la vicenda. Per l'operazione Caltagirone Editore avrebbe pagato un prezzo di 23,5 euro ad azione.
Da notare il rammarico del presidente della Regione Veneto GianCarlo Galan. Che ha fatto gli auguri a Caltagirone. Dichiarando però che «la vicenda del Gazzettino non appartiene a una delle pagine più belle ed edificanti scritta da quella parte di imprenditoria veneta impegnata fino a ora nella proprietà della storica testata».
Oltre al Gazzettino, Sep controlla il 65% di Telefriuli e la la concessionaria di pubblicitaria Area Nord. Per questo Caltagirone si propone all’attenzione del mercato nel settore dell’editoria, e non solo della carta stampata: non a caso circolano voci (finora mai commentate dal gruppo) che tra i progetti di Caltagirone ci potrebbe essere il terzo polo televisivo, di cui si parla da tempo in relazione alla riforma della legge Gasparri e all’ipotesi che Telecom Italia metta sul mercato Ti Media (La7 e Mtv). Le risorse non mancano: il gruppo Caltagirone (oltre a editoria presente nel Cemento, nei grandi lavori e nell’immobiliare) vanta una liquidità vicina ai 3 miliardi.
Di certo il gruppo romano consolida la sua posizione nella carta stampata: con i 3 grandi quotidiani Gazzettino, Messaggero e Mattino, e i minori Corriere Adriatico (Ancona) e Quotidiano di Puglia (Salento), Caltagirone Editore raggiunge le 480mila copie di tiratura giornaliera, accreditate di 3-3,5 milioni di lettori.

Senza calcolare la Free press di Leggo, diffusa in 15 città italiane.

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