Marcello Viaggio
La giunta Veltroni stanzia 2.800.000 euro per la sede del futuro Museo del Giocattolo. Facile fare i conti. Con una somma equivalente, si potrebbe pagare laffitto per un anno a 500 famiglie in emergenza alloggiativa o aprire due nuovi asili nido. O magari raddoppiare lassistenza agli anziani. Ma il Campidoglio ha le sue priorità, come spiega lassessore Borgna. A portare alla luce la vicenda è il consigliere di An, Luca Malcotti, che, appresa la notizia, ha immediatamente presentato uninterrogazione urgente al sindaco. «La giunta Veltroni - spiega Malcotti - con la delibera 51 dell8 febbraio 2006, ha stanziato 2.800.000 euro per realizzare dentro Villa Ada il Museo del Giocattolo. Si tratta di un progetto faraonico e dispendioso, che prevede la realizzazione di enormi cubature che ospiteranno, oltre al Museo, anche bar e punti ristoro. Con la mia interrogazione ho chiesto di sapere come e a chi verranno affidati questi interessanti e lucrosi spazi». La delibera 51 porta il titolo di «Variazione al Bilancio di Previsione 2006-2008» (che surroga i poteri di giunta solo in caso durgenza!) riporta alcune integrazioni al bilancio adottato lo scorso 20 dicembre 2005. «Per quanto concerne la parte in conto capitale - si legge - occorre finanziare mediante assunzione di prestiti la realizzazione del Museo del Giocattolo a Villa Ada per euro 2.800.000». Piovono così altri quattrini sui balocchi di Veltroni e Borgna, nume ispiratore del progetto museale. Oltre 5 milioni, per lesattezza 5 milioni e 400mila euro, infatti, erano stati stanziati - «e già spesi», precisa Malcotti - un anno fa per acquistare un blocco di 10mila giocattoli depoca. Cè da aggiungere, in attesa di ospitare i preziosi esemplari, il costo del deposito, con un rilevante esborso per la custodia e lassicurazione. Insomma alla fine il Museo dei Balocchi costerà, per fare un esempio, tre volte il Museo dei Fori ai Mercati di Traiano (3.536.000 euro), intervento fra quelli di Roma Capitale, di ben altro spessore culturale. La struttura, inoltre, dovrebbe trovare spazio nelle Scuderie reali, proprietà del Comune in corso di restauro, nella zona più pregiata di Villa Ada». Tanto pregiata ed appetibile, che ci avrebbero buttato locchio taluni imprenditori vicini alla sinistra capitolina. «Insieme alle associazioni ambientaliste, Alleanza nazionale ha già sventato il tentativo del Comune di affittare a privati tre edifici storici del 700 allinterno del parco e uno spicchio di verde per farne un ristorante esclusivo, - denuncia Malcotti -. Ora si deve registrare questo nuovo raid della giunta Veltroni. Non vorrei che si facessero tornare in gioco gli stessi soggetti.
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