Dopo una giornata di lavori, il decreto anticrisi conclude il suo iter alla Camera con 402 sì, 75 no e 22 astenuti. Stamattina il governo aveva incassato la fiducia con 495 sì, 88 no e 4 astenuti. Il provvedimento ora passa al vaglio del Senato per il via libera definitivo, previsto entro il 23 dicembre.
Prima del voto finale, Mario Monti ha difeso le misure nell'Emiciclo e ha ringraziato i deputati "per le osservazioni critiche e per il senso di responsabilità di aver concesso la fiducia". Il Professore è ottimista: "Tutti abbiamo a cuore lo stesso obiettivo: operare per il bene dell’Italia. Se tutti faranno il proprio dovere, se continuerà il senso di responsabilità, l’Italia si salverà e farà sentire con forza la voce in Europa", ha detto il premier che ha apprezzato "il clima costruttivo e la volontà di collaborare". Per Monti, inoltre, il lavoro di dialogo e di interazione" tra governo e Parlamento "è solo iniziato", "in Italia sono particolarmente necessari interventi per rendere meno ingessata l’economia, migliorare i servizi pubblici, riformare il mercato del lavoro in particolare per favorire l’ingresso di giovani e donne, risorse sprecate".
Il Professore ha ricordato che "l’Europa è carente per quanto riguarda la politica comunitaria di crescita e sviluppo", ma soprattutto che il rischio per i risparmi dei cittadini e per il Paese "è massimo, lo è stato e lo è ancora". Ecco perché serve quella che, come si augura il premier, potrebbe essere "l’ultima manovra di sacrifici" e che vale "oltre 30 miliardi di euro, 20 miliardi di contributo netto alla riduzione del disavanzo ma 10 miliardi subito a sostegno di imprese e occupazione". "Dipenderà da tutti noi", spiega Monti, "dal comportamento dei cittadini, delle imprese, dalla nostra capacità di presentarci uniti di fronte ai mercati. Dobbiamo essere capaci di approvare riforme strutturali".
Il premier ha però invitato a "non sottovalutare le misure di crescita" già presenti nel decreto: "previdenza, tassazione del patrimonio e sulla lotta all’evasione c’è più di quanto sia mai stato fatto in Italia. Occorre ridurre la fiscalità occulta che grava sui consumatori non perchè c’è un gettito per lo Stato ma perchè altri cittadini gravano con extraprofitti sulla situazione dei primi".
Il ministro per lo sviluppo economico sta inoltre "preparando una azione vasta e continua per rilanciare gli investimenti. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato misure per consentire maggiore civiltà nel trattamento di fallimenti ed insolvenze", ha sottolineato il presidente del Consiglio, ricordando che "il sostegno alla crescita ha bisogno di misure per le imprese, del rafforzamento delle infrastrutture, di maggiore efficienza sull’utilizzo dei fondi strutturali, di liberalizzazioni". Per questo il governo proseguirà, assicura Monti, "nelle prossime settimane con interventi più meditati ed organici".
Durante l'intervento, i deputati leghisti non hanno rinunciato a contestare Monti con borbottii, mugugni, urla come Vergogna e Non c’è crescita. Il premier non si è fatto intimidire e ha alzato la voce proseguendo il discorso e destando un applauso da parte di Pd, Pdl e Terzo Polo.
Il premier ha voluto concludere il suo discorso commentanto le parole di Silvio Berlusconi che ieri lo ha definito "disperato": "Ho fatto un rapido esame di coscienza leggendo quel titolo e per un attimo mi sono sentito colpevole perché non mi sento assolutamente disperato, poi svegliatomi un po' meglio e avendo riflettuto un po' di più, quella parvenza di colpevolezza è svanita del tutto perchè non ho nessun motivo di disperazione". Monti si è detto piuttosto "pieno di speranza e di una speranza che vi invito a condividere: abbiamo messo insieme con largo consenso provvedimenti che ogni forza politica ha avuto la forza di dichiarare in parte graditi in parte no, ma accettabili"
Il Cavaliere si è detto però "sorpreso" dal commento di Monti: "Non ho mai avuto intenzione di
offendere. Ai suoi Berlusconi avrebbe spiegato che con la sua battuta di ieri intendeva solo descrivere lo stato d’animo di un premier che si trova a dover cercare la sintesi di una manovra importante in un momento difficile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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