Alla Camera L’ultima dell’Idv: stop all’«Onorevole» siamo solo deputati

PER UN PELO Prima del colloquio in commissione i voti ottenuti erano stati appena sufficienti

«Ci accuseranno di essere “i soliti demagoghi e populisti”». Mette le mani avanti il capogruppo a Montecitorio dell’Italia dei Valori Massimo Donadi nell’illustrare le finalità della proposta di legge che i dipietristi intendono presentare alla Camera la prossima settimana: abolire l’appellativo «onorevole» per i parlamentari. «Ma resto convinto - ha aggiunto Donadi - che questo titolo che molto tempo fa i parlamentari si sono autoattribuiti non abbia davvero più senso e contribuisca a dare l’immagine di un Paese organizzato per caste». La proposta dell’Idv non è comunque nuova: un tentativo, non andato in porto, di cancellare dal lessico politico il titolo di onorevole - in vigore fin dal 1848 -, c’era stato nella quattordicesima legislatura, con una proposta di legge analoga presentata dal deputato An Antonio Serena e sottoscritta anche da esponenti dell’Ulivo, di Rifondazione comunista, di Forza Italia e dai centristi del Ccd-Cdu.

Anche allora la proposta prevedeva di «espellere» dalle aule parlamentari l’appellativo di onorevole («uno degli usi parlamentari - affermavano i firmatari - più invisi alla pubblica opinione»), e fissava addirittura in 5mila euro la multa a carico di chi avesse continuato ad utilizzare quel titolo.

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