Il cameriere ucciso per 65 euro

Hanno ucciso per 65 euro il cliente che non voleva pagare. È quanto hanno riferito agli investigatori della Squadra Mobile i due fratelli romeni di 16 e 22 anni, catturati la scorsa notte alla stazione ferroviaria di Caserta e fermati per l’omicidio volontario del 49enne cagliaritano Luciano Lasio, trovato venerdì pomeriggio faccia a terra nella camera da letto con il cranio sfondato.
L’omicidio, maturato nell’ambiente gay, risale a giovedì pomeriggio, ma il corpo è stato scoperto solo venerdì da due amici della vittima che avevano le chiavi dell’appartamento di via dei Castani 258. Un altro amico della vittima ha fornito le indicazioni decisive per risolvere il caso. Gli investigatori lo hanno rintracciato venerdì notte grazie alle informazioni raccolte nell’ambiente omosessuale. L’uomo, un italiano coetaneo del 49enne, ha subito parlato dei rapporti tra i due fratelli romeni e Lasio, affermando di sapere che i due, residenti all’Appio, erano in procinto di partire per la Calabria dove hanno dei parenti. Personale delle seconda, terza e quarta sezione della Mobile ha setacciato tutti i treni in partenza per il Sud nelle tre principali stazioni romane (Termini, Ostiense e Tiburtina). I due sono stati poi catturati nella stazione di Caserta, dove erano appena scesi dal treno. È probabile che volessero attendere la mattina per ripartire alla volta della Calabria. Riportati in Questura nella notte, dopo aver fornito versioni cariche di contraddizioni e dopo che il minore di 16 anni ha cercato di accollarsi ogni responsabilità sperando in un trattamento di favore, hanno alla fine confessato anche perché trovati in possesso di un orologio e ed un cellulare della vittima; e perchè intanto i poliziotti avevano sequestrato gli abiti che i due indossavano durante l’omicidio.
I due fratelli hanno raccontato di conoscere e frequentare Lasio da tempo e di essere andati a casa sua giovedì pomeriggio intorno alle 16. Dopo aver avuto entrambi un rapporto con il 49enne, avrebbero chiesto 50 euro a testa ma Lasio voleva dare in tutto solo 35 euro. Sui sessantacinque euro che mancavano si è poi scatenata la furibonda lite. Il romeno 22enne in particolare avrebbe aggredito per primo l’italiano la cui testa più volte è stata sbattuta contro il muro.

I due sono poi fuggiti ma hanno dichiarato che l’uomo era ancora vivo. Venerdì pomeriggio, dopo aver saputo della morte di Lasio, disorientati, hanno deciso di recarsi in Calabria ma la loro fuga è durata solo qualche ora.

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