Il 14 agosto 1994 Mauro German Camoranesi doveva ancora compiere diciotto anni. All'epoca vestiva la maglia gialloverde dell'Aldosivi, formazione partecipante alla Lega di Mar Del Plata. Ebbene, quel giorno di sedici anni fa colui il quale si sarebbe laureato nel 2006 campione del mondo con l'Italia si rese protagonista di un brutto fallo che costò la carriera a Roberto Pizzo, giocatore dell'Alvarado. Cose che nel calcio possono succedere, certo. Fatto sta che il buon Pizzo - rottosi i legamenti crociati anteriori e posteriori, il menisco interno ed esterno, la capsula della rotula, il tendine del bicipite e vari nervi al punto da rischiare anche che venisse lesionata l'arteria femorale - decise di rivolgersi alla giustizia civile argentina. La quale, con tempi degni di quella italiana, si è espressa un paio di giorni fa condannando Camoranesi al pagamento di 200 mila pesos (circa 38mila euro) per le lesioni procurate al suo avversario.
«Se non è possibile definire intenzionale l'atto (di Camoranesi, ndr) - si legge nella sentenza - esso denota tuttavia una notoria malaccortezza, un eccesso nella pratica sportiva anormale ed evitabile». Come riportato dal sito elmundodeportivo.es, «è la prima volta in Argentina che un singolo giocatore viene chiamato a risarcire la vittima». Trattasi insomma di un fatto storico che potrebbe anche fare giurisprudenza per quel che succederà di qui in avanti, in Italia e non solo. Detto questo, fanno davvero sobbalzare sulla sedia i tempi in cui si è giunti a sentenza: sedici anni sono tanti, decisamente troppi. Per Camoranesi ma anche per Pizzo, il quale non è poi riuscito a recuperare da quel terribile infortunio e ha dovuto abbandonare i sogni di gloria, almeno quelli legati al calcio: quanto ai 38.000 euro che Camoranesi dovrà versargli, resterebbe da capire soltanto se davvero miglioreranno il tenore di vita dell'ex giocatore.
Per il 34enne di Tandil - l'oriundo con più presenze nella storia della nazionale italiana, essendo arrivato a quota 55 - si tratterà invece di una multa appena un po' più salata di altre che certo non gli toglieranno il sonno: con uno stipendio annuo che sfiora i 3 milioni, Camoranesi destinerà al saldo del suo debito non più di cinque
giorni lavorativi. C'è di peggio, insomma: il tenore di vita suo e della famiglia è garantito. Se non a Torino, dove è ormai indesiderato, a Birmingham: sempre che all'ultimo momento non ci scappi una bizza da primadonna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.