La camorra trova la pentita e la minaccia «Sappiamo dove sei, ti facciamo saltare»

Caserta «Hai visto? Ti abbiamo trovata». Condannata a morte dalla camorra, Anna Carrino, ex moglie del boss dei casalesi nella zona di Castelvolturno è stata individuata dai sicari dell’ex marito da dieci anni rinchiuso in carcere in regime di 41 bis. Carrino, collaboratrice di giustizia dal 2007 sottoposta al sistema di protezione, con le sue rivelazioni ha consentito agli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di arrestare una quindicina di presunti affiliati alla cosca bidognettiana. Era a Chiavari la coraggiosa donna che ha chiuso con la camorra e svelato i segreti della cosca guidata dal marito, ancora potente nonostante il carcere duro. E in Liguria è stata raggiunta dalle minacce da chi aveva già preparato il tritolo per farla tacere per sempre. Tutto era pronto dopo gli avvertimenti telefoni, «ti abbiamo trovata». Ma il sistema di protezione ha funzionato e Anna Carrino è stata trasferita in una diversa località segreta. Due anni fa ci fu un tentativo di vendetta trasversale non riuscito: i sicari di Giuseppe Setola, il capo dell’ala stragista, attentarono alla vita di Maria Grazia Carrino e della figlia Francesca, rispettivamente, sorella e nipote della pentita.

E anche il figlio di Bidognetti e di Anna Carrino, quindi nipote e cugino delle due donne, collaborò all’agguato. Il ragazzo citofonò a casa della zia, mettendo in condizioni i killer di aprire il fuoco. Solo Francesca restò ferita ma riusci a salvare la vita.

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