La campagna russa di Spalletti: allenerà lo Zenit

La campagna russa di Spalletti: allenerà lo Zenit

Sei mesi di corteggiamento, ieri il fatidico sì: Luciano Spalletti è il nuovo allenatore dello Zenit San Pietroburgo, contratto di tre anni, obiettivi da big di lusso: vittoria del titolo russo, un positivo comportamento del club nelle coppe europee e l’avviamento di una buona collaborazione con la sezione giovanile, al fine di portare in prima squadra nuovi talenti della scuola calcistica di San Pietroburgo. Pensano in grande questi russi, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, terzo posto in campionato e eliminazione dall’Europa League già ad agosto. Pensano in grande questi russi, assolutamente convinti delle capacità del tecnico di Certaldo: «Il consiglio direttivo si è riunito il 10 dicembre per scegliere il nuovo allenatore e Luciano Spalletti è stato scelto all’unanimità», la nota apparsa sul sito del club che di fatto ha sancito il via della campagna russa di Spalletti. Nessuna conferma, invece, sulle cifre dell’operazione, anche se in estate si parlava di 4 milioni all’anno premi esclusi: difficile si sia scesi al di sotto di questa asticella, considerato che la Gazprom - la più grande compagnia russa di estrazione di gas naturale, nonché sponsor e proprietaria del club - di tirare la cinghia proprio non ne ha bisogno.
Allo Zenit, Spalletti troverà un altro italiano, l’ex granata Alessandro Rosina, trasferitosi in Russia la scorsa estate: «È uno dei migliori tecnici a livello nazionale e internazionale. Lo Zenit fa un grande salto di qualità», esulta il fantasista che già pensa in grande: «Il club vuole continuare il suo progetto con un grande allenatore, ci saranno molte aspettative per Spalletti».
L’arrivo del tecnico toscano - che ha chiuso l’esperienza romana dopo il pesante 1-3 incassato contro la Juventus alla seconda giornata di campionato - potrebbe spalancare le porte russe anche al centrocampista giallorosso Simone Perrotta, nonostante Rosina preferisca una dichiarazione low-profile: «Perrotta è un grandissimo giocatore, si starà concentrando sulla Roma, poi toccherà al club e all’allenatore decidere su chi puntare».
Lo sbarco di Luciano Spalletti allo Zenit di San Pietroburgo rafforza la pattuglia di allenatori italiani attiva, ora e in passato, in Russia. Il pioniere è stato Nevio Scala, tecnico dello Spartak Mosca nel 2003. L’ultimo a lasciare la capitale moscovita, la scorsa estate, è stato Ettore Messina, dopo quattro anni al Cska con cui ha vinto due titoli di Eurolega, due coppe nazionali e quattro scudetti consecutivi.

Ancora: Sergio Scariolo, allenatore della nazionale di basket spagnola e del Khimki Mosca - squadra leader del campionato con il Cska e matricola rivelazione in Eurolega - e il superblasonato Daniele Bagnoli, prima allenatore della squadra di pallavolo maschile Dinamo Mosca e poi della nazionale di volley russa. La pallavolo russa ha ingaggiato un altro italiano, Angiolino Frigoni, vice della squadra «Ural» di Ufa, in Baschiria.
Spalletti non si sentirà solo.

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