Campania Cosentino insiste: «Convincerò il partito a candidarmi»

«Una figura esterna alla politica». Proprio così: il premier parla della futura corsa elettorale in Campania e pensa, di fatto, a candidature «alternative», diverse da quella di Nicola Cosentino, nella bufera giudiziaria con l’accusa di concorso in associazione esterna alla camorra. Lui, l’interessato alle elezioni regionali, non ci sta: «Proveremo a far cambiare idea al premier». Come a dire «non mi faccio da parte», anche se poi ammette che quanto pensato da Berlusconi «è sempre positivo». Che lui, insomma, «riesce a guardare più avanti rispetto agli altri». Cosentino dunque «incassa» il colpo e prova a non finire a terra. Fedele e interessato a continuare la sua storia in seno a «quel gruppo dirigente che in Campania si è formato in questi anni con tantissimi parlamentari, sindaci e amministratori». Prossimo e urgente obiettivo, far cambiare idea al presidente in vista delle regionali campane, «circa la possibilità di individuare la figura che possa essere anche politica». Quindi non esterna all’ambiente. Che cosa c’è a favore?
Per l’esponente del centrodestra: i sondaggi. Che vogliono il Pdl in vantaggio in Campania: «Siamo in grado, come coalizione - spiega - di presentare una squadra all’altezza del compito. Spetterà ai cittadini campani». E aggiunge: «La sinistra ha avuto quindici anni per poter cambiare le cose in questa regione. L’aspettativa di cambiamento è forte e noi la stiamo interpretando al meglio. Vinceremo a prescindere dal candidato».

Cosentino tira dritto nella convinzione che la partita non sia ancora chiusa; per altro dopo un punto a favore assai importante che ha portato a casa l’altro giorno: il no piuttosto ampio della Camera riguardo alla richiesta dei giudici napoletani del suo arresto.

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