I dati degli stipendi della Regione Campania, per una casualità, sono pubblicati proprio il giorno dopo quelli relativi alla Regione Toscana. Questultima aveva sorpreso per lesiguo numero di consulenze e per la riduzione, fortemente voluta dal sindaco Rossi, degli assessori, scesi da 12 a 10, e dei consiglieri regionali, fermi a 54. Un vanto per il governatore, in virtù del fatto che a essere ridotte non sono state solo le «teste» ma anche i rispettivi emolumenti. Eppure la Toscana è una regione che non ha certo bisogno di presentazioni: con le sue grandi città, i suoi vasti territori, la grossa macchina turistica. Ma a confronto con i dati della regione Campania, la terra del «sommo poeta» sembra quasi scomparire. I dati della Campania sono molto più che rilevanti. Solo il presidente della regione partenopea porta a casa un compenso annuo di 148.000 euro, mentre i suoi assessori, che sono 12, e non dieci come in Toscana, guadagnano 134.000 euro annui. Quasi il doppio rispetto a un collega della regione Toscana, ma non molto di meno di un collega della regione Puglia. Con i dirigenti e le consulenze il divario diventa abnorme. I dirigenti a servizio dellente regionale sono 314: una cifra enorme se paragonata alla Regione Toscana. Ma ciò che lascia sconvolti è il numero impressionante di consulenze esterne che la Regione ha istituito con enti privati consociati e no.
Le cifre parlano chiaro: alcune prestazioni partono dai 30mila euro; altre arrivano a sfondare tranquillamente il tetto dei 386mila: un importo sconsiderato in virtù del fatto, che lincarico assegnato ad alcuni è di semplice componente del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici. Insomma quelli che dovrebbero gestire i fondi pubblici e distribuirli equamente su tutto il territorio campano.
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