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Campidoglio, la Cdl sceglie Alemanno

Michela Giachetta

«Forte» è il nome di Gianni Alemanno come candidato a sindaco di Roma. Non ancora ufficiale, ma forte. Usano questo aggettivo tutti i candidati a sindaco della Cdl, presenti ieri all’incontro nella sede nazionale di Forza Italia in via dell’Umiltà, per definire la candidatura di Alemanno.
Un incontro per mettere nero su bianco un progetto comune, per stabilire il posizionamento dei partiti e gli aspetti programmatici della campagna elettorale. Anche per vedere se c’è spazio per la lista unitaria. Il nome ufficiale del candidato sindaco dovrebbe arrivare oggi, ma già ieri molti esponenti della Cdl hanno preso posizione. «Si procede con rapidità e convinzione alla definizione delle linee programmatiche», dichiara Alfredo Antoniozzi, candidato di Forza Italia. O meglio, ex candidato sindaco, perché ieri durante l’incontro ha ritirato ufficialmente la sua candidatura. «Quella di Alemanno, invece - spiega Antoniozzi - si fa sempre più forte, è un candidato di prestigio nazionale e politico che dimostra di saper fare una sintesi ampia delle parti più moderate della città». «Il candidato sindaco - continua l’esponente azzurro - dovrà essere in grado di stabilire una forte coesione, soprattutto programmatica e di progetto politico di tutta la Cdl».
Ma Antoniozzi definisce anche i punti che per il suo partito sono imprescindibili, come un secondo Gra e il raddoppio di alcune consolari. E parla dei municipi: «Siamo esaminando il posizionamento dei partiti nei municipi, che sono una parte importante della città». Ma, al di là di tutto, l’esponente azzurro, tiene a ribadire che «a Roma le condizioni per vincere ci sono». Entra più nei particolari dell’incontro Beatrice Lorenzin, coordinatrice regionale di Forza Italia, presente a via dell’Umiltà: «Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio - spiega la Lorenzin - per arrivare a un accordo unitario sul Comune di Roma, della Provincia e sui Municipi. Abbiamo parlato di un programma da contrapporre a quello di Veltroni e di strategie di comunicazione». Anche Mario Baccini, esponente dell’Udc, sulla sua candidatura, è pronto a fare un passo indietro. «Siamo animati - spiega Baccini - dalla volontà di trovare una soluzione unitaria e la mia disponibilità al riguardo è totale».
Anche Alemanno parla di un «ragionamento da fare su tutta Roma, bisogna affrontare il dato dei municipi e il discorso di una squadra complessiva che parteciperà alle comunali». Non aggiunge nulla sulla sua condidatura a sindaco. Ne parla invece Baccini: «Il nome di Alemanno resta forte. Lo era prima e lo rimane anche ora». Lascia quindi intendere che la trattativa converge sul nome dell’esponente di via della Scrofa.
Sulla stessa linea anche Mauro Cutrufo, candidato a sindaco della Democrazia cristiana: «Il nome di Alemanno è quello adatto a un progetto comune». Anche lui è disposto a ritirarsi, «purché ci siano un programma e un intento comuni e una lista unitaria». «Se questa lista verrà fatta - continua Cutrufo - costituirebbe una novità politica non solo per il ritiro di candidati di peso, ma anche per il rilancio di un programma politico, qual è quello dei moderati, che unisce un sentimento ampio e comune sotto uno stesso ombrellone».


Se sul nome di Alemanno le posizioni convergono, divergono, invece, sulla lista unitaria. Per la Lorenzin, infatti, «non se ne è parlato». E per Vincenzo Piso, presidente delle Federazione romana di An, presente ieri pomeriggio all'incontro «è solo fantasia».

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