Campidoglio, risparmio solo a parole

Quasi sette milioni di euro per incarichi esterni. Una premessa che stona con l’ordine perentorio che si sarebbe dato il Campidoglio, a proposito delle spese extra in fatto di personale esterno all’amministrazione, e che avrebbe dovuto suonare come un invito al rigore e alla parsimonia. Infatti andando oltre le parole espresse dall’assessore capitolino al Bilancio Marco Causi che ha esordito qualche giorno fa dichiarando che «rispetto al 2006, nel 2007 la spesa per rappresentanza, consulenze e missioni dell’intero Comune è scesa da 13,64 a 11,23 milioni di euro» si trovano, tra gli atti licenziati nell’ultimo bimestre dalla giunta Veltroni, dei capitoli di spesa poco confacenti alle promesse di risparmio. Basta poco per scovare provvedimenti che riguardano incarichi fiduciari a tempo determinato, proroghe di contratti temporanei e una ciurma di personale comandato da altri enti adesso in carico all’erario comunale.
Facendo la somma dei capitoli di spesa impegnati tra aprile e maggio dell’anno in corso per retribuire, da qui a fine 2008, il personale ingaggiato, l’amministrazione Veltroni spenderà 6.774.366 euro. Una quota, pari a 4.539.000 di euro, servirà a pagare stipendi e oneri accessori degli istruttori amministrativi cui sono stati prorogati i contratti a termini per far fronte alle carenze di organico; un’altra porzione pari a 1.450.366 verrà impiegata «per garantire la copertura finanziaria del personale comandato presso l’ufficio del Consiglio comunale» e graverà sul biennio 2007-2008. La somma proviene dal «fondo di riserva speciale» del Comune, ossia quel salvadanaio che andrebbe utilizzato in casi eccezionali: le cosiddette emergenze. Approfondendo i conti si tirano fuori pure 9 nuovi incarichi tra funzionari e dirigenti, per una spesa complessiva di 785mila euro. L’assessore alle Pari opportunità, Cecilia D’Elia, se ne è assegnati addirittura 3, gli altri spetteranno all’assessore all’Urbanistica Roberto Morassut, a quello ai Lavori pubblici Giancarlo D’Alessandro, all’assessore al Personale Lia Di Renzo e, uno, anche a Marco Causi. L’elenco non è finito perché un consulente amministrativo se l’aggiudica pure il direttore del V Dipartimento Francesco Alvaro, che propone e ottiene l’incarico di un esperto sanitario proveniente dal San Camillo per occuparsi di politiche volte ad affrontare il disagio psichiatrico. Affianco all’impiego di queste cifre poderose stride un po’ quel provvedimento deciso a fine aprile scorso che prevedeva l’impegno di spesa per 594mila euro da destinarsi al lavoro straordinario del personale comunale di ruolo.

Chissà se per valorizzare le politiche del risparmio l’assessore al Bilancio favorirà quegli stessi impiegati volenterosi che avrebbero piacere, oltre che a fare turni straordinari, anche a seguire corsi di formazione e concorsi interni per migliorare la propria qualità di lavoro. Già chissà. Fatto sta che fino a oggi, conti alla mano, di politica rigorosa al Campidoglio se n’è fatta solo a parole.

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