Cronaca locale

Campus, anagrafe e pure il luna park. Sala è massacrato perfino dai suoi

Nel Municipio 5 mozioni bipartisan contro chiusura di centri estivi e sedi. Monguzzi: "I giostrai vincono al Tar? In Comune dilettanti allo sbaraglio"

Campus, anagrafe e pure il luna park. Sala è massacrato perfino dai suoi

«Modello Milano» per la Lombardia è stato il mantra dello sfidante Pd-M5s alle Regionali, Pierfrancesco Majoino. Ma l'indice di gradimento della giunta Sala durante la campagna elettorale flash per la Lombardia non era certamente al massimo se dall'inizio di gennaio sono scattati gli aumenti dei biglietti Atm, impianti sportivi comunali e persino dei servizi funebri. Scatteranno a settembre i rincari nelle mense scolastiche, sono già state presentate tre ipotesi per alzare il ticket di ingresso in Area C, è stata estesa la sosta a pagamento in periferia. E tanto per gradire, nel Bilancio di previsione 2023 sono stati azzerati al momento i fondi per i centri estivi e dimezzati i posti nelle case vacanze.

Le famiglie hanno lanciato subito una petizione on line. E Sala ha provato a scaricare la colpa sui tagli del governo organizzando in tutta fretta una conferenza stampa con deputati e senatori del Pd che avevano annusato il calo dei consensi. Ma non serve andare a Roma, il malessere arriva anche dai Municipi. Sulla chiusura dei centri estivi in Zona 5 è stata approvata in maniera bipartisan (17 consiglieri presenti e 17 voti a favore) una mozione che chiede al Comune di «riconsiderare tutte le voci di spesa definite nell'ultimo bilancio, individuando possibili e differenti aree di risparmio al fine di reperire le risorse necessarie all'erogazione dei servizi Centri estivi e case vacanze».

Nel testo viene ricordato che nel 2022 hanno usufruito dei campus 3.200 bimbi, «con 1.500 rimasti comunque in lista d'attesa», e gli oratori «sopperiscono alla già insufficiente offerta comunale, avendo accolto solo la scorsa estate circa 10mila bambini», ma «si trovano anche loro in sofferenza a causa della crisi economica-energetica e non sono in grado di aumentare ulteriormente l'offerta». La mancata attivazione o la riduzione dei centri estivi «peserebbero enormemente sulle famiglie che sono non hanno la possibilità di usufruire di alternative come campus privati o sostegno del nucleo familiare».

Dallo stesso Municipio (con 24 consiglieri presenti e 24 a favore) è arrivata la bocciatura a Sala per la chiusura dell'anagrafe di via Boifava 17 dal 23 gennaio, anche la Lega ha manifestato un paio di settimane fa con il leader Matteo Salvini per chiedere alla giunta di ripensarci. Secondo il Municipio 5 «il calcolo dei flussi di accesso alla sede risulta viziato dalla chiusura per riqualificazione di cui via Boifava è stata oggetto per metà dell'anno scorso» e peraltro «ristrutturare una sede con ingente esborso di fondi pubblici per poi chiuderla senza alcun progetto di riutilizzo dello spazio risulta contraddittorio». Il centro civico e l'anagrafe «sono collocati in quartiere già oggetto di incuria e degrado», la chiusura quindi «sarebbe dannosa per i residenti», va «manutenuto un servizio di prossimità», e «in ogni caso» non vanno lasciati spazi pubblici chiusi e vuoti «anche per evitare e prevenire occupazioni».

Last but not least, la giunta Sala è stata «massacrata» ieri anche dal capogruppo di Europa Verde per la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso dei giostrai a cui il Comune aveva negato il parco Sempione per il tradizionale luna park di Carnevale. L'assessore Elena Grandi contestava l'uso del parco monumentale, ma non è stata offerta nei tempi una sede alternativa come da Regolamento per la concessione di aree pubbliche allo spettacolo viaggiante. «Dilettanti allo sbaraglio - scrive Monguzzi su Facebook -. L'ennesima sconfitta del Comune al Tar che fa seguito a quella su appalto rifiuti, gestione del verde, divieto dei botti. Questa volta è più ridicola: il diniego è stato dato dopo che erano scaduti i termini dello stesso regolamento comunale.

Servono persone competenti, invece continuano ad assumere comunicatori che ci riempiono di banali ovvietà».

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