Lo va ripetendo da giorni, Susanna Camusso. La manovra economica e le riforme struttutali del governo tecnico non le piacciono. Sotto sotto sente puzza di bruciato. "C'è solo un modo per uscire dalla grande crisi ignorata per tre anni dal governo appena 'uscito': ricominciare dal lavoro", ha spiegato la segretaria della Cgil in una intervista all'Unità poco prima dell'inizio dei lavoro dell’assemblea nazionale dei delegati del sindacato di Corso d’Italia. A poche ore dal consiglio dei ministri che varerà la nuova manovra, la Camusso ha rinnovato le barricate a Mario Monti. E, in chiusura dei lavori dell’assemblea di questa mattina, ha ribadito il proprio niet alle riforme strutturali proposte dal Professore: "Al nuovo governo la prima cosa che vorremmo dire è che non ci rovini la festa che pensiamo di dover fare perché l’altro governo è uscito".
L'incontro organizzato dal sindacato di Corso d’Italia si ripropone di presentare a Monti la ricetta per "segnare un decisivo cambio di rotta". In tutto nove proposte. Dalla una rinnovata "strategica politica industriale" alla "riduzione significativa delle 46 diverse forme contrattuali esistenti senza ulteriori riforme". La Cgil chiede anche "una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca tutele dignitose a politiche di qualità e di rilancio della Pubblica amministrazione". Tra i temi anche la "centralità del Mezzogiorno per il bene dell’intero Paese"e l'ingrasso al lavoro per giovani e donne. E, a livello europeo, le richieste sono: tassazione sulle transazioni finanziarie, eurobond e difesa del welfare e della crescita. La Camusso stessa ha fatto sapere che il vertice della Cgil deve porre al centro proprio il lavoro. Simile la linea tenuta dal segretario Uil Luigi Angeletti la cui preoccupazione maggiore è "la contrazione dei consumi legata alla diminuzione del potere d’acquisto". Contrazione che potrebbe portare a una minore occupazione: "E' una manovra che darà una spinta verso la recessione". Anche il leader del Sel, Nichi Vendola, era presente all'assemblea durante la quale ha avvertita: "O cambia musica o saranno guai per il paese".
Un "no" netto, quello della Cgil, che rischia di pesare sul cammino di Monti alla realizzazione delle riforme promesse in settimana all'Eurogruppo. Domani il premier incontrerà le parti sociali per illustrare la manovra che verrà poi approvata dal Consiglio dei ministri. Insomma, un vertice che si preannuncia infuocato. La Cgil ha, infatti, riconfermato la propria avversione per la riforma delle pensioni anticipata nei giorni scorsi dal ministro del Welfare Elsa Fornero. Secondo la Camusso, infatti, la previdenza "non è l’urgenza prima" della Cgil: "Il sistema è in equilibrio, non è vero che ha chissà quali tragedie". La leader del sindacato ha attaccato il governo perché non parla di riforma previdenziale, ma pensa soltanto a "fare cassa". Per la sindacalista, le proposte del governo sono "davvero indigeribili": "A quale persona può venire in mente di bloccare la perequazione delle pensioni? Che l’impoverimento della popolazione sia la risposta? E dimenticarsi che quei pensionati sono quelli che stanno mantenendo i ragazzi che non trovano lavoro e non hanno ammortizzatori?". Ad ogni modo, la Camusso ha rinnovato anche il proprio apprezzamento per la convocazione delle parti sociali: "Ci aspettiamo domani una serie di risposte che diano un positivo segno di cambiamento". Ma l'incontro rischia di diventare uno scontro.
Se da una parte la Camusso ha infatti assicurato che il sindacato è pronto a "sostenere le scelte giuste", dall'altra ha minacciato che sono anche "determinati a contrastare" le misure che ritengono sbagliate: "Sia chiaro che i pensionati hanno una grande voce e la useremo fino in fondo". Monti è avvisato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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