Cancro al seno Cura «express» in dodici ore per estirparlo

MilanoGli oncologi dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano la chiamano «la cura in 12 ore»: una full immersion in cui si concentra la fase clou - che in genere richiede uno o due giorni di ricovero - del percorso di cura per le pazienti con cancro al seno, selezionate in base a una serie di valutazioni sul fronte psicologico e scientifico (dimensioni e caratteristiche del tumore). È il nuovo percorso disponibile all’Ieo Day center, già sperimentato da circa 500 pazienti. Le donne entrano in sala operatoria, vengono operate e sottoposte a radioterapia intraoperatoria e a fine intervento, dopo qualche ora di osservazione ravvicinata, possono andare a dormire a casa o in albergo, spezzando la permanenza in ospedale che comincia il giorno prima con gli esami di prericovero in day hospital e si conclude il giorno dopo l’operazione con la visita di controllo. Il tutto restando in collegamento telefonico con i camici bianchi per qualsiasi evenienza.
Si tratta del «primo day surgery senologico in Europa» spiegano l’oncologo Umberto Veronesi e il suo staff. Il percorso studiato nell’istituto fondato dall’ex ministro della Sanità è una «cura» anche per le liste d’attesa: «Abbiamo già osservato una riduzione in questo senso - osserva Alberto Luini, direttore della Senologia - La lista d’attesa ha sempre un impatto negativo sulla paziente: quando una donna riceve una diagnosi di cancro, non importa quanto grave, il suo primo pensiero è toglierlo appena possibile e ogni giorno in più è un giorno di ansia». A questo aspetto si aggiunge anche un risparmio economico legato alla riduzione dei giorni di degenza, «ma il vero valore aggiunto della cura in 12 ore è l’effetto psicologico sulla paziente. La proposta di poter entrare in ospedale al mattino e alla sera tornare a casa propria o in un confortevole albergo (il 60% delle nostre pazienti è fuori sede) rende la diagnosi di cancro più lieve». Per spiegare la filosofia del nuovo centro, Luini ricorre a una massima cara a Veronesi: «Spesso la cosa più difficile è togliere il cancro dalla mente delle nostre pazienti».
Il day surgery senologico «è prima di tutto un impegno clinico che richiede uno sforzo anche organizzativo. Noi abbiamo un team dedicato e persino una segreteria ad hoc». E solo in pochi casi è stato necessario ricoverare la paziente selezionata per la «cura in 12 ore». «Anticipare la diagnosi, per curare il tumore con il minor impatto sul corpo e sulla mente, è il nostro motto», aggiunge Veronesi. «Per il tumore al seno siamo riusciti a estendere questo modello fino alla cura completa in un solo giorno, nuova frontiera per l’Europa.

E pensiamo che l’anticipazione della diagnosi, fino a scoprire lesioni impalpabili, associata alla precisione delle terapie, trasformerà questo cancro (che oggi colpisce circa 37mila donne e ne uccide 10mila) in una malattia controllabile».

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