(...) Mica si può sempre stare a sottilizzare. Larea protetta del Righi di Genova e il parco nazionale delle Cinque sono ufficialmente «gemelli». Con tanto di firma apposta in pompa magna ieri in calce un protocollo dintesa firmato dal sindaco Marta Vincenzi e dal presidente della riserva spezzina, Franco Bonanini.
Un«alleanza strategica», una di quelle iniziative che non possono attendere. Un patto di quelli che leggi e rileggi le carte e non capisci cosa dicano. Almeno fino ad arrivare, per lappunto alle firme. E se da una parte cè quella del sindaco di Genova che se cè da firmare qualcosa che non comporta un impegno per la città non si tira mai indietro, dallaltra cè quella di un candidato parlamentare europeo che finora sembrava avere un passaporto valido per arrivare al massimo al Passo del Bracco. Franco Bonanini non è che si sia fatto vedere granché al di là delle gallerie di Deiva e probabilmente con il trucchetto della firma del protocollo dintesa è riuscito a sconfinare senza dare troppo nellocchio.
Ecco perché cera da fare presto. Perché sennò i cittadini non avrebbero potuto sapere che larea protetta del Righi, oasi naturale alle spalle di Genova, riconosciuta dalla Regione Liguria a novembre 2008, si estende su 611 ettari di macchia mediterranea e di imponenti costruzioni militari storiche, con i suoi sette forti lungo 20 chilometri di mura del XVII secolo collegati da decine di sentieri immersi nel verde. Marta Vincenzi annuncia che «presto 200mila euro di fondi europei per lo sviluppo regionale saranno investiti per sviluppare larea protetta e costruire un nuovo planetario vicino allosservatorio astronomico del Righi». Presto, non ieri, i fondi europei. Mentre le elezioni europee, quelle sì che non possono attendere.
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